B&B abusivo, la replica del gestore: «Non sapevo che anche le strutture a conduzione familiare dovessero essere autorizzate, ora sono in regola»
«Non sapevo che anche le strutture a conduzione familiare, come la mia, avessero la necessità di presentare la comunicazione di inizio attività». Così Domenico Trevisan, 48 anni di Aosta, gestore del bed & breakfast ‘L’Acero Rosso’ di Regione Bioula, sulla prima collina del Capoluogo replica watches for men, che «proprio questa mattina ha ottenuto tutte le autorizzazione del caso dal Comune di Aosta», ci tiene a precisare, commenta la notizia della sua denuncia in stato di libertà effettuata dagli agenti della Divisione Polizia amministrativa e sociale della Questura di Aosta per aver condotto – dalla primavera del 2012 fino a oggi – l’attività di ricezione bed & breakfast all’interno di alcune stanze della sua villetta senza essere titolare di alcuna autorizzazione.
«Ripeto, il mio è stato un errore compiuto in buona fede, non pensavo che per strutture come la mia ci fosse l’obbligo di avviare procedimenti autorizzativi presso la pubblica amministrazione – continua Trevisan -. Io stesso ho soggiornato in bed &breakfast in altre regioni e i gestori di tali strutture non avevano alcun obbligo o vincolo cheap replica watches. Ora, in ogni caso, mi sono messo in regola, la SCIA (la segnalazione certificata di inizio attività, ndr) l’ho già presentata e questa mattina è arrivato il via libera dal Comune di Aosta, quindi ora posso ricevere i miei clienti senza alcun problema».
Problemi di cui, eventualmente, Domenico Trevisan dovrà rispondere per i poco più di due anni in cui «tutti gli introiti sono stati incassati al netto di qualsiasi ritenuta fiscale», hanno fatto sapere dalla Questura di Aosta, con la vicenda che potrebbe avere ora un risvolto di natura fiscale a cura della Guardia di Finanza.
Per quanto accertato l’uomo è stato denunciato per la violazione dell’articolo 17 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza e gli è stata inflitta una sanzione amministrativa di 2.000 euro per la violazione dell’articolo 16 della legge regionale 11/1996 recante ‘Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere’.
(pa.ba.)