Recuperato un corpo nella diga del Pascolo a Torino, il pensiero corre ad Alessandro Rovesta
Il corpo di un giovane uomo, in pessimo stato di conservazione, con pochi indumenti e senza documenti addosso, è stato recuperato questa mattina da Vigili del Fuoco e Polizia nella diga del Pascolo, in fondo a corso Casale, alla periferia est di Torino, nella riserva del Meisino.
Secondo quanto appreso, sul corpo dell’uomo sarebbero presenti alcuni segni particolari, tra i quali un tatuaggio, motivo per cui il pensiero corre ad Alessandro Rovesta, l’operaio 37enne di Nus di cui non si hanno più notizie dalla sera del 23 dicembre scorso, quando – al termine della giornata di lavoro presso la ditta di impianti elettrici Aimar di St-Christophe, della quale era dipendente – di lui non si è più saputo nulla.
L’identificazione del corpo – secondo quanto trapelato – non dovrebbe essere immediata, date le pessime condizioni di conservazione della salma (i Carabinieri di Aosta, in attesa degli esiti dell’esame autoptico da Torino, nel pomeriggio hanno mostrato la fotografia di un tatuaggio presente sul corpo dell’uomo ripescato in acqua all’ex compagna, che ha pero’ manifestato dubbi sul fatto che si tratti proprio di Alessandro Rovesta).
Sin dal principio per i Carabinieri si è trattato di un «allontanamento volontario» verso Torino, anche sulla base delle intenzioni che lo stesso Rovesta avrebbe espresso all’ex compagna – con cui ha avuto una bimba di 4 anni – nei giorni immediatamente precedenti il suo allontanamento, volontà che avrebbe anche scatenato una discussione tra i due.
Alla vigilia di Natale gli inquirenti sono certi che Alessandro Rovesta si trovasse a Torino, ma sui motivi di questo spostamento hanno finora mantenuto il più stretto riserbo, avendo iniziato a scandagliare diversi «ambienti frequentati in passato» dallo scomparso.
L’ultimo indizio è costituito da cinque tentativi di prelievo non andati a buon fine per codice pin errato in più sportelli bancomat nel capoluogo piemontese, ma se quelle operazioni siano state tentate il 24 dicembre proprio da Rovesta, forse in stato confusionale, o da qualcun altro, magari dopo il furto del bancomat, gli inquirenti non lo sanno, anche perché la denuncia di scomparsa è stata presentata loro «quando erano ormai trascorse più di 48 ore» dalla sua eventuale presenza in quei luoghi, quindi nessun filmato degli impianti di videosorveglianza installati in quelle zone è stato estrapolato a fini investigativi.
Alessandro Rovesta aveva la patente sospesa, motivo per cui i Carabinieri sono convinti che abbia raggiunto Torino in treno la sera stessa del 23 dicembre.
(pa.ba.)