Lavoro e formazione: nasce la Federazione Servizi Formativi Valle d’Aosta
Un’associazione di categoria che aggreghi tutti i diversi attori impegnati a qualsiasi titolo nella formazione professionale. Questa, in estrema sintesi, la Federazione Servizi Formativi Valle d’Aosta, presentata mercoledì alla Pépinière des entreprises di Aosta. A guidare la nuova figura è il presidente Ezio Donzel, che parla di «un progetto nato da anni di lavoro – spiega Donzel – che aderisce alla Confederazione nazionale dei servizi formativi. Il nostro scopo è quello di fare da punto di aggregazione tra enti di formazione, agenzie regionali, enti locali, biblioteche, pro loco e soggetti privati al fine di proporre e organizzare eventi formativi che permettendo di integrare l’offerta già presente sul territorio regionale. Vogliamo raccogliere le esigenze emergenti tra la popolazione e le imprese, al fine di offrire corsi che permettano di formare operatori, anche specializzati, pronti a essere inseriti nel mondo del lavoro». L’iniziativa nasce in un momento particolare, vista la situazione economica che caratterizza l’intero continente: «La formazione è sempre stata legata ai fondi sociali europei – continua Donzel -, ma degli 80 milioni a disposizione, ora saranno solamente 30, per cui diventa fondamentale reperire fonti di finanziamento alternative. Dobbiamo essere in grado di aggregar le esigenze per abbattere i costi, ma per permettere allo stesso tempo alle aziende di ottenere personale senza dover per forza andare a guardare fuori dai confini regionali». Il progetto sembra essere partito col piede giusto: «Gli aderenti sono già oltre un centinaio, e possiamo contare sulla collaborazione, ad esempio, di Projet Formation, e presto su altri tre enti con cui stiamo definendo la cosa».
Aggiunge qualche dettaglio Sandra Clerin: «Analizziamo le richieste e le necessità e cerchiamo di aggregarle, organizzando poi corsi che vadano dall’ambito hobbistico a quello professionale – spiega Clerin -. Sono già partiti cinque corsi e altri sono allo studio, col vantaggio che attraverso la nostra federazione c’è uno snellimento della parte burocratica.
La parte più delicata riguarda il reperimento dei fondi, come conferma Sabina Fazari, responsabile del fundraising, «in particolare di quello legato alle realtà no profit – illustra Fazari -. La raccolta fondi deve avvenire attraverso la comunicazione e il marketing sociale, grazie ai quali si analizzano i progetti e vi si costruiscono delle campagne mirate. In Valle punteremo sul fundraising comunitario, con i donatori ricercati anche nella società civile, al fine di ridurre al minimo il peso delle quote richieste ai partecipanti ai corsi».
(re.newsvda.it)