Bankitalia: «Situazione economica in Valle è cupa»
«La situazione è cupa, ma ci alleniamo a vedere il bicchiere mezzo pieno». A dirlo è la direttrice della filiale aostana della Banca d’Italia Angelica Pagliarulo, durante la semestrale presentazione dell’aggiornamento congiunturale sull’economia in Valle d’Aosta, giovedì 10 novembre nella sede di Avenue Conseil de Commis.
La situazione delineata riconferma i dati relativi al 2015, in cui i termini “incertezza” e “debolezza” prevalgono e dove l’unico faro positivo sembra essere quello del settore turistico (in cui le presenze sono aumentate del 6,2 %), che ha ripercussioni sul terziario ma che, solo, non può sopperire al calo generale degli altri settori.
Scende nel complesso l’occupazione, non ripartono gli investimenti, cala il credito alle imprese, diminuiscono le esportazioni: questo è quanto hanno presentato gli analisti Roberto Cullino e Massimiliano Rigon.
Costruzioni e mercato immobiliare
Il clima di incertezza si ripercuote a cascata su tutti i settori, a partire da quello delle costruzioni, con saldi ancora negativi per la produzione del 2016 e nessuna prefigurazione di ripresa per il 2017, causati da una domanda pubblica e privata molto fiacca. Anche se in ritardo rispetto al panorama nazionale, riprende invece il mercato immobiliare in cui le transazioni sono aumentate del 33,6%, grazie a un accesso favorevole al credito, a cui non è però corrisposto un adeguamento dei prezzi, in calo del 3%.
Industria
Anche in questo caso il quadro rimane debole, con qualche timido segnale di miglioramento, e le aspettative per i prossimi mesi sono caute. Si è registrato un calo molto importante per le esportazioni regionali, diminuite del 16,5%, che riflette l’andamento delle vendite del principale componente dell’export valdostano, quello metallurgico.
Lavoro
L’occupazione continua a crescere nei comparti legati al turismo, ma – in controtendenza rispetto alle altre regioni del nord-ovest – scende a livello complessivo del 1,7% rispetto allo 0,5 del 2015. Un calo che riflette anche il fenomeno dello “spostamento verso l’aria di inattività”, per cui sempre più persone rinunciano alla ricerca di un lavoro. A livello generale aumentano del +8,3% i contratti a termine, mentre calano del 27,7% quelli a tempo indeterminato, in ragione della netta diminuzione degli sgravi contributivi rispetto al 2015.
Mercato finanziario
Resta contrastato anche l’andamento del mercato finanziario. Il credito alle aziende ha continuato a contrarsi, trainato dall’andamento negativo dei comparti manifatturiero e delle costruzioni. Il credito alle famiglie è invece cresciuto, sia per il credito al consumo, sia nel settore dei mutui: il boom dei mutui a tasso fisso (sono il 64,5 per cento del totale di quelli nuovi) è proseguito. In sei mesi sono stati erogati oltre 50 milioni di mutui, ma 10 di questi sono sostituzioni o ricontrattazioni di mutui già accesi. Segnali positivi arrivano dalla qualità del credito, con una lieve riduzione dei crediti in sofferenza e delle sofferenze.
(sara sergi)