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Rockin’1000, tra l’entusiasmo generale spuntano le polemiche

Per Comune e organizzatori è stato un successo, ma sulla pagina Facebook dell'evento ci sono anche commenti negativi

Rockin’1000, tra l’entusiasmo generale spuntano le polemiche

I numeri ufficiali li fornirà in giornata la produzione, ma si parla di circa  seimila persone  al Plan Vény, a Courmayeur, nella due giorni del primo Rockin’1000 Summer Camp.

Un risultato  che soddisfa  sia la produzione dell’evento, sia il Comune che lo ha fortemente voluto sul suo territorio. Nonostante il  temporale  che sabato pomeriggio ha interrotto per qualche ora le prove  mettendo in fuga parte del pubblico e qualche millino, lo  show è poi ripreso nel tardo pomeriggio  con  l’esecuzione dei tre medley previsti,  ripetuti varie volte per ottenere l’esecuzione e le immagini perfette che andranno a comporre il video, vero obiettivo dell’evento. La diretta Facebook dell’evento ha raccolto commenti entusiastici da ogni parte del mondo, ma non tutti sono soddisfatti,  sui social  fioriscono i  commenti  negativi  e le  stroncature. Al centro delle  polemiche  il  divieto di accesso all’area per i cani, le  aspettative  deluse  per un concerto  che non c’è stato, il fatto di essersi sentiti  comparse  paganti  di un videoclip… 

«Sono in corso verifiche puntuali su tutte le segnalazioni che abbiamo ricevuto per poi poter dare una risposta  – spiega  Mariagrazia  Canu, ufficio stampa di Rockin’1000 -.  Chi ci segue dall’inizio lo sa che  Rockin’1000 ha un doppio obiettivo:  la passione  di  suonare insieme, ma soprattutto la  produzione  di un  video. Su questo c’è sempre stata la massima chiarezza. Chi ha partecipato alle edizioni precedenti sa che i tempi ce li danno le prove e la registrazione. Quest’anno abbiamo voluto fare una cosa diversa  aprendo le prove al pubblico, ma anche questo (come il divieto di accesso all’area per i cani) era  scritto  sul sito.  Ci sono state delle difficoltà e delle imperfezioni –  ammette  Mariagrazia Canu  -, la pioggia ha scombinato un po’ gli orari e creato qualche problema tecnico, la montagna bisogna conoscerla, e se in un primo momento abbiamo temuto di dover bloccare tutto, ascoltando le persone del posto e mettendo tutto in stand-by per qualche ora, siamo riusciti a portare a termine il programma fino a mezzanotte, come previsto».

Lo sforzo organizzativo sia della produzione, sia del Comune (che si è occupato della viabilità e della sicurezza trovandosi a  gestire  anche  la  presenza di un  matrimonio  e delle  messe al santuario  di Notre Dame de la Guérison) è stato enorme. Soddisfatta la sindaca  Fabrizia Derriard  «Tutto ha funzionato al meglio. Per noi riuscire a gestire un evento di questa portata era un test importante, il gruppo di lavoro nato con Arriva  (la società che gestisce le autolinee Savda, ndr)  è stato molto efficiente e ha dato buoni risultati».Spenta la musica e i riflettori, subito dopo la mezzanotte di sabato gli operatori erano già all’opera per  ripulire l’area  utilizzata dai musicisti e restituirla, alle 7 del mattino, come era stata trovata. Per tutta la domenica sono poi  proseguite  le operazioni di smontaggio delle strutture.«Realizzare un evento di questo tipo in un posto del genere è stato sicuramente più difficile  rispetto alla  sicurezza che ti può dare uno stadio chiuso, ma sicuramente più stimolante  – aggiunge Canu  –  abbiamo imparato tante cose e l’esperienza emotiva ci ha sicuramente ripagato».

Per dirla come  Fabio  Zaffagnini, ideatore del Rockin’1000 «siamo dei pionieri,  dobbiamo e dovete essere fieri per quello che è stato fatto. È stato un grande successo. Un grande azzardo, ma un grande successo».(erika david)

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