La Febbre del Sabato Sera sta tornando
La Febbre del Sabato Sera? Sembra che in Italia sia tornata la voglia di ballare: dopo anni di flessione registrata nelle presenze si è tornati pian piano ritornati ai livelli di pre crisi. La “febbre del sabato sera” nel 2016 ha contagiato, per la maggior parte, i giovani nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni (35,4%), seguiti dai 20-24enni (22,8%) quasi alla pari con i 35-44enni (22,2%). Il 10,3% di minorenni (15-17 anni) frequenta discoteche, percentuale che all’incirca si mantiene nei giovani di 18 e 19 anni (9,3%). I dati sono stati sviscerati questa mattina, durante il convegno “Turismo e Movida 4.0”, al centro congressi del Grand Hotel Billia di Saint-Vincent in occasione del XXXII congresso nazionale di Silb-Fipe, la maggiore organizzazione di rappresentanza del comparto dell’intrattenimento danzante e dello spettacolo aderente a Confcommercio, nel quale è stata illustrata una ricerca condotta da FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), su dati Istat.
Il divertimento e la Valle d’Aosta
«Siamo fortemente impegnati ad arrestare l’emorragia di locali notturni, ma ancor più vogliamo rilanciare un settore che negli anni passati ha contribuito a variegare l’offerta turistica della nostra regione», ha detto Lilly Breuvé, presidente regionale Silb, in rappresentanza anche di Confcommercio VdA. In Valle d’Aosta negli anni Ottanta/Novanta i locali erano una cinquantina, oggi ne sono rimasti dieci.
Una realtà, quella dell’industria del divertimento notturno che rappresenta, anche, un’opportunità per ristoranti, attività commerciali e iniziative culturali, «ma che – come ha ricordato il sindaco di Saint-Vincent, Mario Borgio – deve tenere conto delle esigenze di tutti: degli operatori del settore, ma anche dei cittadini che hanno diritto alla quiete notturna». E seguendo il filone della “convivenza dei diversi interessi” l’assessore regionale al Turismo, Aurelio Marguerettaz ha posto l’accento sul fatto che «il mondo del turismo è cambiato; oggi dobbiamo parlare di turismi seguiti con maniacalità da milioni di persone che spesso configgono tra loro». Chi pratica lo sci di fondo si lamenta di chi va sulle piste con le ciaspole e via dicendo. Per questo, ha concluso, «Servono sicuramente regole certe per l’attività di un ramo dell’industria turistica complicata, ma è anche necessario eliminare egoismi esasperati per lasciare spazio ad una convivenza civile tra i diversi interessi».
Il divertimento in Italia
Un miliardo e cento milioni di euro. E´il volume d´affari generato ogni anno dal settore del divertimento notturno e delle discoteche italiane che rappresenta il 20% sul totale del volume d’affari dell’intera ‘economia della notte’.
«Il dato economico evidenzia come il turismo, nella sua crescita, sia strettamente collegato all’offerta di intrattenimento che deve diventare sempre di più giovane e dinamica per agganciare quella popolazione di viaggiatori che oltre all’arte e ai beni artistici cercano il divertimento», ha affermato Maurizio Pasca, presidente di Silb, commentando quanto evidenziato dall’indagine presentata. «Se i 18-34enni, sono il target che più è propenso al viaggio – così come confermato anche dall’indagine presentata da Alberto Corti, responsabile Turismo di Confcommercio – è necessario che l’offerta turistica vada al di là delle proposte già esistenti, puntando su una ‘produzione’ culturale contemporanea, svecchiando e modernizzando il brand, proprio per attirare un pubblico giovane».
La presenza di locali di intrattenimento notturno in Italia, sempre secondo l’indagine presentata (discoteche, sale da ballo, night club e simili) è così ripartita per macro aree: il 27,8 % nel Nord Ovest, il 21,4% Nord Est, 29,6% Centro, 21,2% Sud e Isole. La Lombardia con il suo 14,8%, la Toscana con il 10, 4% e l’Emilia Romagna con il 9,8% rappresentano le regioni con maggiore offerta di locali di intrattenimento notturno. L’identikit dell’impresa media in questo settore è così delineato: il volume di affari annuo si aggira intorno a 280mila euro, con un numero di ingressi pari a circa 9.600 e 125 spettacoli offerti.
Nuovo modello d’intrattenimento
Si sta affermando, inoltre, sempre secondo l’indagine, un nuovo modello di fruizione dei locali notturni con una percentuale in crescita di partecipazione a piccoli eventi musicali che negli ultimi otto anni è cresciuta del 17%. L’offerta di locali notturni e delle discoteche svolge un ruolo trainante, specialmente per lo sviluppo turistico. I dati evidenziano che nella scelta della destinazione per le vacanze i turisti mettono “l’offerta di intrattenimento” al terzo posto dopo “la cortesia/ospitalità” e “qualità del mangiare e bere”. “L’offerta culturale” si colloca solo al sesto posto. Secondo l’indagine Silb-FIPE la presenza dei turisti è fondamentale per il fatturato delle discoteche (59,5%). Nonostante ciò permane una bassissima attenzione degli enti di promozione turistica nei confronti dei servizi di intrattenimento. Questa è considerata scarsa o nulla dal 78,6% degli operatori intervistati. Eppure la spesa dei turisti (italiani e stranieri) destinata alle attività ricreative, culturali e di intrattenimento è del 24,8%, seconda solo all’alloggio e alla ristorazione (54,4%). Tale spesa sale fino al 44% quando i turisti scelgono un alloggio privato.
Il divertimento e l’occupazione
L’occupazione giovanile rappresenta una percentuale importante del settore. Il 36,1% dei dipendenti delle discoteche ha un’età compresa tra i 20 e 30 anni e tra questi l’occupazione femminile supera, seppur di poco, l’occupazione maschile. Il 23,8% degli occupati ha tra i 30 e i 40 anni e il 16,6% ha meno di 20 anni.
(re.newsvda.it)