Corte dei Conti: udienza rinviata, ma apertura su sblocco importi vitali
Per la mancanza di alcuni documenti da parte dei terzi coinvolti nei pignoramenti, l'udienza dal giudice giurisdizionale per decidere sui sequestri conservativi nell'ambito dell'inchiesta sul Casinò è stata rinviata a fine aprile
E’ rinviata alla prossima udienza, presumibilmente alla fine di aprile, la decisione del giudice della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Valle d’Aosta, Alessandra Olessina, in merito alla conferma, alla modifica o all’annullamento del decreto presidenziale di sequestro conservativo per 21 dei 22 citati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta per il finanziamento pubblico da 140 milioni di euro al Casinò di Saint-Vincent.
Rinuncia a sequestro su importi vitali
Nell’ambito dell’udienza di mercoledì 21, che ha preso il via pochi minuti dopo le 10 alla presenza del procuratore regionale Roberto Rizzi, di alcuni avvocati difensori e rappresentanti dei terzi presso i quali sono scattati i sequestri, è emersa un’apertura da parte del Procuratore, come spiega l’avvocato Carlo Emanuele Gallo (che difende Augusto Rollandin, Joel Farcoz, Mauro Baccega, Luca Bianchi, David Follien, Aurelio Marguerettaz, Marilena Peaquin, Ego Perron e Renzo Testolin): «Abbiamo ottenuto la rinuncia (che sarà formalizzata non appena il giudice scioglierà la riserva ndr.) da parte della Procura a mantenere il sequestro sugli importi vitali per i singoli – spiega il professor Gallo -, quindi sugli importi insequestrabili delle indennità, degli stipendi e degli emolumenti derivanti dai vitalizi. Di questi sarà quindi sequestrato solamente un quinto. Inoltre, abbiamo ottenuto la liberazione del 50% dei conti cointestati con altri soggetti e anche la liberazione dei conti che vengono utilizzati per attività diverse, professionali o altro, che devono poter essere movimentati per far fronte agli impegni assunti».
Al momento non è stata stabilita una quota: «E’ tutto da vedere – sottolinea ancora l’avvocato Carlo Emanuele Gallo -. Lo deciderà il magistrato , che si è riservato anche di affrontare tutti gli altri temi posti: la sussistenza della giurisdizione, la possibilità di sindacare scelte che delegano direttamente dalla legge. Tutto questo lo sapremo non appena il giudice avrà sciolto la riserva e pubblicato».
Udienza a fine aprile: manca documentazione
La prossima udienza, come detto, «sarà probabilmente a fine aprile – chiosa ancora Gallo -, visto che sono tante le questioni sollevate». I difensori (all’udienza erano presenti anche Jacques Fosson e Massimliano Sciulli – difensori di Stefano Borrello, Antonio Fosson, Leonardo La Torre, Pierluigi Marquis, Claudio Restano e Marco Vierin -, Stefano Marchesini – difensore di Emily Rini e André Lanièce -, Fabrizio Callà – difensore di Ennio Pastoret -, Luigi Busso e Massimo Balì – difensori di Albert Lanièce -, e Ascanio Donadio e Domenico Palmas – difensori di Raimondo Donzel) non hanno preso di buon grado il rinvio: «Non è stata una conquista – sottolinea ancora Gallo -. Il problema è dovuto al fatto che una parte dei terzi che ha effettuato i pignoramenti non ha fornito tutta la documentazione occorrente in vista dell’udienza, quindi il giudice non ha potuto provvedere oggi. Noi avremmo preferito che provvedesse oggi su tutto, perché siamo convinti di avere ottime armi per la difesa dei nostri clienti; così avremmo fatto venire meno i sequestri. Purtroppo, questo non è stato possibile, ma col consenso del procuratore, che è stato estremamente collaborativo, abbiamo ottenuto un certo risultato. Purtroppo banche e istituti non hanno fornito materiale».
Situazione congelata
Insomma, la situazione rimarrà così fino alla prossima udienza: «Resta tutto così, a meno che il procuratore non provveda direttamente, con la sua rinuncia, a favorire già uno svincolo dei conti – conclude Gallo -. Su questo non abbiamo ancora indicazioni; è un problema di responsabilità in procedimenti che hanno un tecnicismo notevole».
Il procuratore: «Provvedimenti in vigore»
«I provvedimenti adottati sono consequenziali, sono ordinari provvedimenti di manutenzione a valle dell’esecuzione del sequestro. Questo perché i nostri beni di indagine ci consentono di arrivare fino a un certo punto, ma solo dopo il sequestro riusciamo a capire come sia la situazione – sottolinea a fine udienza il procuratore regionale della Corte dei Conti Roberto Rizzi -. La disponibilità? E’ dovuta all’applicazione della legge. Ma posso dire che i provvedimenti rimarranno in vigore fino alla prossima udienza, perché il sequestro è eseguito. All’esito della valutazione del giudice designato, saranno poi presi opportuni provvedimenti di modifica, conferma o revoca del provvedimento. Insomma, mi sono limitato a dare disponibilità per le misure, in bonam partem, che non erano contestate e che avevano il fondamento in una precisa predisposizione di legge».
(alessandro bianchet)