Casinò, i dipendenti del settore alberghiero in sciopero
La Banca popolare di Sondrio ha concesso l'apertura di una linea di credito all'azienda
I dipendenti del settore alberghiero della società Resort & Casinò di Saint-Vincent hanno proclamato due giornate di sciopero: incroceranno le braccia venerdì 30 e sabato 31 marzo. La decisione è maturata dopo l’assemblea convocata per mercoledì 28 alla quale hanno partecipato 76 lavoratori.
Risposte insoddisfacenti
Al personale alberghiero della casa da gioco e del Grand Hôtel Billia è scaduto il contratto integrativo alla fine del 2017 e l’azienda, guidata dall’amministratore Giulio Di Matteo, ha dato risposte insoddisfacenti» fa sapere Raffaele Statti della Uil. Riferisce: «Abbiamo incontrato Di Matteo all’inizio della settimana che ha proposto, rispetto al preesistente integrativo, 50 euro al mese in busta paga per chiudere la vertenza, un quinto di quanto avevamo richiesto».
Incontro urgente
Le Rsu per revocare lo sciopero chiedono un incontro urgente entro le 24 di oggi ai vertici aziendali «al fine di trovare una soluzione in extremis e sottoscrivere un accordo sul CIA atto a dirimere la vertenza venutasi a creare».
Apertura di credito
La Banca popolare di Sondrio ha concesso l’apertura di una linea di credito in favore della Resort & Casinò spa. «Finalmente ci sono i soldi – commenta Tino Mandricardi (Uil) – per pagare la fideiussione richiesta dall’Inps (5 milioni di euro) per le 41 isopensioni».I 41 dipendenti della casa da gioco avevano aderito all’accordo previsto dalla Legge Fornero. Secondo questo meccanismo, dal momento in cui smette di lavorare fino a quando matura la decorrenza della pensione, il lavoratore percepisce un importo mensile pagato dall’ex datore di lavoro.
Manifesta preoccupazione Mandricardi per il futuro «visto che il bilancio chiuderà in perdita di 18 milioni che sommati ai residui debiti porterà a meno 50 milioni» puntualizza. Impensabile per il sindacalista che si possa applicare la Fornero per i 95 dipendenti che ne hanno fatto richiesta «troppo oneroso per l’azienda». Le organizzazioni sindacali chiederanno conto di questo e altro nell’incontro di martedì 3 aprile con i vertici aziendali e il governo regionale.
(danila chenal)