Spelgatti: autonomia significa dimostrare di essere capaci di stare in piedi e crescere da soli
«Autonomia non significa, come forse è talvolta stato inteso, “fare quello che si vuole. anniversario della. Significa invece dimostrare e dimostrarci ogni giorno che siamo capaci di stare in piedi e crescere da soli, come adulti responsabili» Lo dice la presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, nel 73° anniversario della firma dei decreti che posero le basi dell’autonomia valdostana.
Il 7 settembre 1945, infatti, Umberto II di Savoia, Luogotenente generale del Regno d’Italia, firmava i decreti n. 545 – Ordinamento amministrativo della Valle d’Aosta – e n. 546 – Agevolazioni di ordine economico e tributario a favore della Valle d’Aosta -. Furono i primi due strumenti volti a garantire alla circoscrizione autonoma Valle d’Aosta, all’indomani della guerra, un’autonomia legislativa, culturale e amministrativa atta a proteggerne il particolarismo. Alla promulgazione dei due atti fece seguito, con l’entrata in vigore dei decreti, la nomina del primo Consiglio regionale da parte dei partiti aderenti al Comitato di Liberazione nazionale.
«Non sempre, nel corso degli anni – sostiene Spelgatti – , è stato semplice far intendere ai rappresentanti dello Stato le istanze e le necessità del popolo valdostano, sebbene sostenute dalle prerogative fin pre-costituzionalmente riconosciute, a partire proprio da quei Decreti firmati 73 anni fa. Credo però che, pur nella tensione insopprimibile tra lo Stato centrale e suoi componenti, il clima sia oggi di supporto e sostegno , prima di tutto intellettuale, all’autonomia, anche nelle sue forme speciali concesse in parte a evitare tentazioni separatiste.Altrimenti detto, si assiste finalmente a una rivendicazione da parte delle Regioni a statuto ordinario di maggior autonomia, mentre nel passato erano spesso proprio loro a denunciare quelle a Statuto speciale come ingiustamente privilegiate. I problemi mi paiono oggi piuttosto di ordine finanziario. Garrotata da patti di stabilità, risanamenti della finanza pubblica e vincoli europei, l’Italia ha spesso attinto dagli enti locali per “aggiustare i conti”, lasciando volentieri gli amministratori locali in difficoltà. La Valle d’Aosta non fa eccezione, anche a causa di alcune discutibili scelte fatte in passato, che ci hanno allontanati dal percorso, fino ad allora comune, con le Province di Trento e di Bolzano. Ma, più generalmente, credo che celebrare l’autonomia valdostana oggi significhi ricordare a tutti, e prima di tutto a noi amministratori, che non vi è autonomia senza responsabilità. E non ho dubbi che ci riusciremo, dimostrandoci degni di quei decreti, della nostra autonomia e più generalmente della nostra straordinaria Valle d’Aosta».
(re.newsvda.it)