Tentata estorsione al sindaco di Valtournenche: condannato allevatore
«Tu devi dei soldi a lui (un allevatore che seconda la Procura non ha nulla a che vedere con la vicenda ndr) e lui li deve a me»
Tentata estorsione ai danni del sindaco di Valtournenche. Questo il capo di imputazione che ha portato il gup Davide Paladino a condannare a 1 anno e 8 mesi (e una multa da 800 euro) Cassiano Treboud, 44 anni, allevatore di La Salle. Il processo si è svolto con rito abbreviato.
Tutto inizia con una telefonata anonima ricevuta dal sindaco di Valtournenche, Jean Antoine Maquignaz, nel mese di agosto dell’anno scorso.
«Tu devi dei soldi a lui (un allevatore che seconda la Procura non ha nulla a che vedere con la vicenda ndr) e lui li deve a me». Questo, in estrema sintesi, il messaggio dell’interlocutore del primo cittadino del comune ai piedi del Cervino. Nella chiamata si sarebbe fatto riferimento a una somma; 30 mila euro.
Maquignaz si era quindi rivolto ai Carabinieri. L’utenza – utilizzata con “numero privato” – era stata quindi intercettata per i 30 giorni seguenti. Secondo la Procura (pm Francesco Pizzato), l’utenza era stata utilizzata unicamente dall’imputato.
Gli uffici inquirenti del Tribunale di Aosta, coordinati dal procuratore capo Paolo Fortuna, avrebbero anche evidenziato come, in un intercettazione, Treboud aveva fatto riferimento alla chiamata ricevuta dal sindaco riferendo che l’uomo al telefono aveva un accento calabrese; circostanza che – sempre secondo la Procura – l’imputato non poteva conoscere essendo che nell’invito a comparire ricevuto vi era solamente il riferimento «accento meridionale» e a un tono minaccioso; da qui, l’ipotesi di reato di tentata estorsione.
Non è comunque chiaro se la voce al telefono era quella di Treboud (che quindi avrebbe finto un accento calabrese) oppure un altra persona non identificata.
La telefonata
Come detto, la cifra richiesta ammontava a 30 mila euro e, secondo quanto riferito dal sindaco, sarebbe stato il corrispettivo per dei presunti lavori. La cifra, inoltre, sarebbe stata chiesta con un tono minaccioso.
L’allevatore a cui Maquignaz – in base alla telefonata – avrebbe dovuto del denaro , secondo gli inquirenti, non ha nulla a che vedere con la vicenda.
Treboud in passato era stato condannato (in primo grado) dal Tribunale di Aosta a seguito della vicenda che aveva visto la Forestale rinvenire – all’interno dell’azienda agricola – 25 candelotti di dinamite.
In foto, l’azienda agricola di Treboud.
(f.d.)