Sport, Lanièce: «fuori la politica dalle istituzioni sportive»
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 06/08/2019

Sport, Lanièce: «fuori la politica dalle istituzioni sportive»

Il senatore valdostano ha espresso forti preoccupazioni in merito alla proposta di legge in materia di ordinamento sportivo che depontenzia il Coni

«Fuori la politica dallo sport». E’ l’affermazione del senatore valdostano Albert Lanièce del gruppo Autonomie con la delega allo sport, sulla legge in materia di ordinamento sportivo. Commenta seccamente. «La politica interviene già abbastanza; la sensazione è che lo si farà sempre più, privando gli organismi sportivi di quella autonomia necessaria per compiere sempre le scelte migliori».

In aula

In aula ha espresso «forti perplessità per una legge-delega che rischia di depotenziare il Coni e le sue articolazioni territoriali. Soprattutto, rischia di lasciare sempre più le Istituzioni sportive in balia della politica e delle sue logiche, che invece dovrebbero restare fuori dallo sport». «Lo sport ha un’importanza fondamentale per la promozione della salute e per la prevenzione primaria e secondaria delle patologie principali che affliggono la nostra società. È uno straordinario strumento di coesione sociale;  quello professionistico è anche una voce importante dal punto di vista economico. Per questo occorre migliorare l’organizzazione degli Enti preposti al governo di tutto il mondo sportivo, tutelando la loro dignità e indipendenza istituzionale».

«Bisognerebbe rafforzare la già prevista autonomia gestionale degli organismi regionali per la promozione delle attività sportive, gli impianti e le strutture. Non dimentichiamoci che l’ordinamento sportivo è stato definito come competenza concorrente tra Stato e Regioni a statuto speciale, proprio per garantire la costruzione di politiche che sappiano misurarsi con le specifiche esigenze di ciascun territorio. Invece, con questa legge-delega, il Governo si attribuisce funzioni d’intervento su una così grande pluralità di materie e con un indirizzo di fondo che invece lascia immaginare che si andrà nella direzione opposta».
(re.newsvda.it)

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