‘Ndrangheta, Aosta e Saint-Pierre a rischio scioglimento: le carte passano al Ministero
Il presidente della Regione ha poi comunicato che la Regione si costituirà parte civile nel processo Geenna
‘Ndrangheta: la relazione conclusiva delle due commissioni incaricate dell’accesso antimafia nei comuni di Aosta e Saint-Pierre è stata inviata al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Lo ha annunciato in Consiglio Valle il presidente-prefetto Antonio Fosson. Il ministro, ora, ha tre mesi di tempo per esprimersi sullo scioglimento o meno degli organi istituzionali degli enti coinvolti.
Lo ha comunicato a margine della risposta all’interpellanza del movimento 5 Stelle sulle intenzioni della Regione autonoma Valle d’Aosta di costituirsi parte civile nell’inchiesta Geenna che ha portato all’arresto del consigliere regionale Marco Sorbara, del consigliere del Comune di Aosta Nicola Prettico e dell’assessora del Comune di Saint-Pierre Monica Carcea.
Parte civile
A illustrarla Manuela Nasso. «L’inchiesta ha portato alla luce presunte infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta. Le indagini, poi, hanno riguardato l’attività di una “locale” di ‘ndrangheta ad Aosta (la prima ad essere oggetto di contestazione giudiziaria nella regione). Forse in molti non si sono resi conto della portata delle indagini. L’inchiesta ha portato all’arresto di alcuni rappresentanti delle istituzioni. L’operazione ha fortemente colpito il territorio regionale. Deve essere, poi, ferma volontà delle istituzioni contrastare e scoraggiare la possibilità che condotte criminali come quelle che sono emerse in “Geenna” possano ripetersi. Dare, infine, un forte segnale di scelta di legalità, stigmatizzando comportamenti illeciti e criminosi deve essere prioritario; dovrebbe essere interesse di questo Consiglio Regionale, la più alta istituzione della Regione Autonoma Valle d’Aosta, collaborare con la giustizia e mettersi a disposizione degli inquirenti con ogni mezzo possibile».
La risposta
Così Fosson. «Le assicuro che non abbiamo mai cercato di sottovalutare né di nascondere nulla. La situazione è oggettivamente grave. Se c’è un orizzonte che vogliamo darci è di ristabilire la legalità e trasparenza. La volontà dell’amministrazione è andare fino in fondo. Con riferimento a Geenna la Regione ha scelto una condotta improntata ai valori della legalità, nominando un difensore di persona offesa. E’ un passo precedente alla costituzione di parte civile e lo faremo sicuramente. E’ indubbio che il radicamento di una locale sul nostro territorio è un fatto gravissimo».
(da.ch.)