Coronavirus: Rete civica propone prelievo di solidarietà sui redditi elevati
Il Movimento presenta poi un pacchetto di possibili misure economiche per contrastare l'emergenza
Coronavirus. Rete civica presenta un pacchetto di proposte per contrastare le ricadute economiche della pandemia e propone il prelievo di solidarietà sui redditi elevati.
Scrive. «La straordinarietà dell’emergenza richiede l’introduzione di forme impositive e volontarie per l’acquisizione di risorse aggiuntive a cominciare da un prelievo di solidarietà sui grandi patrimoni e sui redditi elevati». Aggiunge. «Il Consiglio regionale dovrà reperire le risorse necessarie per far fronte all’emergenza e istituire un fondo apposito. Chiediamo anche la riduzione delle diarie e delle indennità di carica e di funzione dei consiglieri regionali onde alimentare con tali risparmi l’apposito fondo per l’emergenza».
Proposte
1) sospensione, a semplice richiesta, delle rate di tutti i mutui bancari per 1 anno/18 mesi, posticipandole alla scadenza e senza oneri per imprese e famiglie;
2) garanzia di accesso al credito per le esigenze immediate, il pagamento dei fornitori e per evitare crisi di liquidità;
3) sospensione e successiva rateizzazione di tutte le bollette, per almeno sei mesi;
4) sospensione, e successiva rateizzazione, e parziale esenzione di tasse, imposte e contribuzioni (Inps, Imu, Iva, Irap, Irpef);
5) accesso per tutti i dipendenti agli ammortizzatori sociali (Cassa integrazione in deroga e Indennità di disoccupazione in deroga);
6) sostegno al reddito, per la durata della crisi, a favore delle piccole e micro imprese particolarmente danneggiate e per i lavoratori autonomi e free lance e per coloro che perderanno il lavoro a seguito della chiusura delle attività economiche;
7) potenziamento del sistema di monitoraggio sociale su tutti gli anziani che rimasti a casa da soli sono stati privati delle attività di socializzazione e di assistenza in cui erano inseriti. Vanno verificate le criticità del sistema del volontariato che assisteva queste persone e che deve poter continuare a farlo in sicurezza;
8) stanziamenti ad hoc per gli enti locali al fine di poter attivare servizi domiciliari in emergenza: gli enti locali devono essere messi in grado di poterlo fare anche in deroga a regolamenti in vigore (Isee, liste di attesa ecc.). Questo riguarda anche collocamenti d’urgenza in strutture residenziali, nelle situazioni di estrema solitudine.
(d.c.)