Saint-Pierre saluta ‘Louis’ Bonfanti, gran lavoratore e anima delle feste
L'impresario fondatore della Valmachines era molto conosciuto e benvoluto per la sua generosità e il suo impegno per la sua Saint-Pierre
Saint-Pierre saluta ‘Louis’ Bonfanti, impresario fondatore della Valmachines e anima di tante feste.
Sembrava avesse sette vite come i gatti, sopravvissuto a incidenti, malattie, infortuni, tornava sempre in piedi, ricordano gli amici, ma questa volta non ce l’ha fatta.
Luigi Bonfanti, 79 anni, era molto conosciuto non solo a Saint-Pierre e in Valle d’Aosta, ma in tutto il Nord Italia grazie al suo lavoro alla Valmachines, l’officina di riparazione di mezzi industriali che fondò nel 1970, a Saint-Pierre.
Il ricordo degli amici
Un gran lavoratore, un uomo burbero, ma generoso, schietto e sincero.
«Se eri suo amico lui c’era sempre quando avevi bisogno, ma se sgarravi allora eri perso – lo ricorda Ivo, tra gli amici di sempre -. Con lui non c’erano vie di mezzo, diceva sempre quello che pensava, era schietto, sincero, a volte fin troppo burbero. Un uomo con tanti difetti, ma buono e generoso, se c’era da aiutare lui c’era sempre, viveva per Saint-Pierre e il comune spesso si è appoggiato a lui per l’organizzazione della festa di Sant’Antonio o la patronale insieme agli alpini».
Bonfi, come lo chiamavano gli amici, era «uno che tirava la compagnia». Famosi i pranzi e le cene a casa sua, dove spesso si metteva dietro ai fornelli soprattutto per cucinare l’asado, piatto tipico argentino a base di carne, o ancora le tavolate che organizzava in occasione della Fiera di Sant’Orso.
«Lo abbiamo dato per perso tante volte – ricorda Ivo -, ma ce l’ha sempre fatta, questa volta purtroppo no».
«L’ho conosciuto per lavoro – aggiunge l’amico Marziano -, era il meccanico di fiducia dell’azienda per cui lavoravo. Ho imparato ad apprezzarlo per la sua professionalità che poi ci ha portato a stringere una grande amicizia».
Il lavoro
Gli amici di sempre ricordano Bonfanti come un gran lavoratore. Giovanissimo emigrò prima in Svizzera, poi in Patagonia (Argentina) dove lavorò come saldatore e dove conobbe la moglie, Dolly.
Tornato in Valle d’Aosta iniziò la sua attività prima sugli impianti di irrigazione a pioggia, poi aprì l’officina meccanica specializzandosi nei mezzi pesanti, spazzaneve, camion.
Era il 1970 e nasceva la Valmachines, l’impresa di Preille, a Saint-Pierre, che ora, proseguendo una storia familiare lunga quasi mezzo secolo, gestiscono le figlie Kathya e Carol. Una delle poche attività di revisione e riparazione di veicoli industriali gestita da donne.
«La sua professionalità era nota – ricorda ancora Marziano -, gli portavano a riparare i camion da mezza Italia».
Luigi Bonfanti lascia i figli Kathya, Carol, Ken, le sorelle Rita e Lucia e i nipotini.
A piangerlo, oltre alla famiglia, gli amici di sempre e la sua Saint-Pierre.
(erika david)