Aosta: botta e risposta tra sindacati e amministrazione comunale sulla questione Vivenda
ATTUALITA'
di Thomas Piccot  
il 26/05/2020

Aosta: botta e risposta tra sindacati e amministrazione comunale sulla questione Vivenda

Le sigle parlano di «inerzia e irresponsabilità», Jeannette Migliorin respinge le accuse

Botta e risposta tra sindacati e amministrazione comunale di Aosta sulla questione Vivenda. Le organizzazioni sindacali chiedono un incontro al sindaco per discutere dei problemi relativi alla società e organizzano una manifestazione per giovedì 28 maggio. Definiscono, inoltre, «inerte e irresponsabile» l’amministrazione comunale.

La replica è affidata all’assessora all’istruzione Jeannette Migliorin: «Queste accuse ci rammaricano e le rigettiamo con forza».

La vicenda

Dopo la chiusura delle scuole, Vivenda, per le proprie dipendenti, ha chiesto l’assegno ordinario del Fondo Integrativo Salariale. La misura del beneficio corrisponde all’80% della retribuzione. L’azienda gestisce da anni il servizio di mense scolastiche nel comune di Aosta.

I tempi per l’erogazione del contributo, però, sono lunghi. Le organizzazioni sindacali avevano sollevato la questione ad aprile, chiedendo un intervento dell’amministrazione a favore delle lavoratrici. Il consiglio comunale si è impegnato a valutare la possibilità di fornire un anticipo economico per fornire un «minimo ristoro» al personale.

Secondo quanto appreso dagli uffici comunali, l’Inps ha erogato l’assegno il 16 maggio.

La manifestazione di giovedì

Per evidenziare «l’inerzia e l’irresponsabilità dell’amministrazione comunale», i sindacati scenderanno in piazza Chanoux ad Aosta giovedì 28 maggio alle 10.30. Il tutto, nel rispetto delle regole di distanziamento sociale previste dai decreti governativi.

«Le OO.SS. esprimono preoccupazione per il proseguo dell’attività e la ricaduta occupazionale». Lo scrivono CGIL, CISL-FISASCAT, SAVT E UILTuCS.

«Il comune in una lettera si è impegnato a intervenire nella questione, ma non ha fatto nulla – tuona Raffaele Statti, segretario regionale di UILTuCS -. L’Inps nei giorni scorsi ha erogato alle dipendenti l’assegno, ma non c’entra nulla con l’impegno preso dall’amministrazione».

I sindacati, inoltre, chiedono un incontro con il sindaco, con l’assessore preposto e con i consiglieri promotori dell’ordine del giorno sulla vicenda Vivenda.

Le sigle sindacali sollevano anche la questione relativa alle sanificazioni delle mense. Un tema, scrivono, ancora non affrontato.

La replica di Jeannette Migliorin

«Rigettiamo le accuse di inerzia e irresponsabilità – puntualizza l’assessora Migliorin -. Il consiglio ha emendato un’iniziativa che impegnava a verificare la sussistenza delle condizioni per riconoscere un ristoro al personale».

Poi aggiunge: «Ci siamo presi la responsabilità di verificare che tutti i passaggi si siano svolti correttamente. A quanto ci risulta, Vivenda ha avviato la procedura per il riconoscimento degli ammortizzatori sociali il 19 marzo. La procedura si è completata il 30 marzo e la domanda all’Inps è stata presentata il 3 aprile. L’istituto di previdenza ha autorizzato la domanda presentata da Vivenda il 5 maggio. La società ha inoltrato i modelli SR41 il 12 e, quattro giorni dopo, sono stati erogati gli ammortizzatori sociali, disponibili sui conti correnti dal 20 maggio».

In conclusione, Migliorn aggiunge: «Il quadro delle attività messe in atto di sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà, pareva già sufficientemente ampio; senza dover ipotizzare l’attivazione di un ulteriore canale di finanziamento, di complessa redazione e che avrebbe dovuto mettere, peraltro, tutte le aziende contraenti del Comune nella stessa situazione di favor,  comportando anche un impatto finanziario di non facile quantificazione per l’ente. Infine, il Codice dei contratti pubblici prevede che la stazione appaltante debba porre in essere l’intervento sostitutivo, pagando anche in corso d’opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, solo in caso di inadempienza retributiva dell’Impresa affidataria. Vivenda, quindi, non rientrava nella casistica prevista».

(thomas piccot)

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