Disabilità, Mossa (M5S): «fare ripartire a pieno regime i centri diurni»
Il consigliere pentastellato punta il dito contro la giunta «dormiente»
; Sanità: fare ripartire a pieno regime i centri diurni per disabili. E’ quanto chiede all’assessore regionale alla Sanità, Mauro Baccega, il consigliere del M5S VdA Luciano Mossa.
Il j’accuse
«I centri diurni che, prima del Covid, operavano dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16.30; garantivano anche il pranzo agli utenti. Ora, dopo la riapertura (se così si può chiamare) dei centri in Valle d’Aosta dal 22 giugno, il servizio che viene erogato consiste in una passeggiata di appena due ore per due volte alla settimana. Altre regioni anche se devastate dal Covid sono invece ripartite a pieno regime».
Il consigliere pentastellato cita il caso dell’Emilia Romagna dove i centri sono riaperti già da maggio. Scrive. «Prevedono turni di frequenza differenziati; gli utenti sono organizzati in piccoli gruppi stabili di massimo 5 unità. Sono stati riorganizzati gli spazi interni nel rispetto delle norme igieniche e di sanificazione; si utilizzano mascherine e test sierologici; sono garantiti i trasporti in sicurezza. Il tutto mettendo al primo posto la sicurezza degli utenti, delle famiglie e degli operatori in questa nuova fase post emergenza».
Sono 195 in Emilia-Romagna i Centri diurni socio-riabilitativi e 84 i Centri socio-occupazionali che ospitano quotidianamente 5 mila persone con disabilità gravi e gravissime.Anche il Veneto ha riavviato i centri diurni per disabili già dal 18 maggio più o meno adoperando le stesse modalità dell’Emilia Romagna.
L’interrogativo
«Ma cosa hanno di differente queste due regioni dalla nostra autonoma (per lo meno sulla carta) Valle d’Aosta i cui centri diurni contano sì e no 70 utenti disabili? Bisogna dare priorità alle esigenze e alle grandi difficoltà in cui versano le famiglie e le stesse persone disabili, per le quali questa fase di isolamento forzoso ha rappresentato un sacrificio immenso e difficile da comprendere.Occorre anche evidenziare che ogni anno per gli utenti disabili venivano organizzati dei soggiorni al mare della durata fino a 12 giorni».
Quest’anno, vista la difficoltà degli spostamenti in sicurezza, potrebbero essere organizzati in loco approfittando delle nostre bellissime e verdi montagne. Questo darebbe e un po’ di svago alle persone disabili dopo il lungo periodo di isolamento e un po’ di respiro alle loro famiglie. Ma si sa, dove finisce la logica inizia la politica della Valle d’Aosta.Un’ipotesi per spiegare questa inerzia amministrativa esiste: non è l’Amministrazione, ma è la Giunta ad essere “dormiente”. Dorme quando si tratta di servire gli interessi di tutti, ma si attiva per scaricare barili, favorire amici e dispensare denaro pubblico in cambio di voti.
(re.aostanews.it)