Covid, 38 positivi e 688 in isolamento nelle scuole della Valle d’Aosta
Scuola
di Luca Mercanti  
il 12/10/2020

Covid, 38 positivi e 688 in isolamento nelle scuole della Valle d’Aosta

All'Itpr Corrado Gex di Aosta, all'Institut Agricole régional e all'Isiltp di Verrès la scelta della DID

Se non è il caos, poco ci manca. L’impennata dei contagi non risparmia la scuola.

Sono 27 studenti gli studenti positivi alla malattia da Sars-Cov2, 11 sono gli insegnanti positivi. 688 gli isolati: 562 sono ragazzi, 126 gli insegnanti. Sono i dati della Protezione civile regionale aggiornati a domenica 11 ottobre. Lo riporta oggi il settimanale Gazzetta Matin.

Numeri contenuti se rapportati a una popolazione scolastica di oltre 17 mila studenti – 5600 dei quali della scuola secondaria di secondo grado – ma che cominciano a destare preoccupazione.

DID a scuola

Oggi, lunedì 12 e domani, martedì 13 ottobre, per tutte le classi dellItpr Corrado Gex – 1.023 studenti – sarà attivata la didattica integrata a distanza.

DID anche all’Institut Agricole Régional e per il triennio dell’Isiltp di Verrès.

«Valuteremo se proseguire o rientrare in classe – spiega la dirigente scolastica dell’Itpr Gex, Patrizia Bongiovanni -. Dipende da quanti insegnanti oggi in quarantena potranno rientrare; è una questione di organizzazione ma anche di tutela e di garanzia del diritto allo studio visto che, nonostante i tamponi negativi, gli insegnanti in quarantena non possono lavorare».

Tamponi agli insegnanti

La somministrazione di tamponi naso faringei che forniscono l’esito in 15 minuti agli insegnanti in quarantena sembrava essere la strada giusta per scongiurare il cortocircuito dovuto al fatto che l’isolamento fiduciario è considerato dall’Inail alla stregua di un ricovero ospedaliero e il docente non può lavorare. Sembrava, appunto. Perché in effetti, nonostante i tamponi siano risultati negativi, i professori non possono comunque lavorare fino alla fine della quarantena.

«Si tratta di tamponi di screening che non modificano il Protocollo – chiarisce il direttore del Dipartimento di Prevenzione e direttore sanitario dell’azienda Usl, Maurizio Castelli -. Dal punto di vista scientifico infatti, ci sono casi di positivizzazione del soggetto asintomatico dopo 12 giorni. C’è il rischio che un insegnante contagiato e asintomatico torni in classe mettendo a rischio ragazzi, colleghi e personale scolastico. A meno di un’ordinanza prefettizia che non dica cose diverse, nonostante il tampone, gli insegnanti sono tenuti a rispettare i 14 giorni di quarantena».

Allarga le braccia l’assessora all’Istruzione, Chantal Certan: «trovo singolare che un medico o un infermiere con tampone negativo possa tornare a lavorare e un insegnante, dotato di DPI, con il distanziamento di sicurezza e tutte le misure di tutela negli ambienti scolastici non possa. Credo che la decisione dovrebbe spettare all’autorità sanitaria».

(cinzia timpano)

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