Zona Rossa, Lavevaz: «Avvocatura al lavoro per adeguare Dpcm alla realtà del nostro territorio»
Annuncia un'ordinanza già nella giornata di oggi
Zona Rossa, Lavevaz: «Avvocatura al lavoro per adeguare Dpcm alla realtà del nostro territorio». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Valle d’Aosta Erik Lavevaz nella discussione generale in Consiglio Valle sul Dpcm che di fatto impone il lockdown. E annuncia un’ordinanza già nella giornata di oggi prima che entri in vigore, alla mezzanotte di oggi, il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri.
Sforzo collettivo
Ha proseguito: «Sono 15 giorni fondamentali per il futuro della Regione. Dobbiamo fare uno sforzo importante perché siano solo 14 giorni e non di più. Dobbiamo fare tutto quanto nelle nostre disponibilità per migliorare e per fare sì che la nostra regione sia collocata in una fascia meno stringente per l’economia».
Ha poi parlato della necessità di «avere certezze sui ristori, sulla quantità e i tempi. Essendo in zona rossa le contromisure dovranno essere commisurate alle entità delle restrizioni».
E’ consapevole Lavevaz che «il mondo economico ha bisogno di risposte. Ma le prospettive le possiamo dare solo quando il quadro sanitario sarà normalizzato. »Ha poi ribadito: «Nella sostanza la maggior parte delle richieste delle Regioni non sono state accettate. Le questioni centrali sono i famosi dati elaborati dal Comitato tecnico scientifico e che le regioni trasmettono giornalmente e l’indice Rt e poi ci sono i fattori di rischio, poco statistici, che tengono conto del carico ospedaliero, delle rianimazioni, dei tracciamenti. In Valle d’Aosta la situazione è complicata. Che la Valle d’Aosta fosse classificata in zona rossa ce lo potevamo aspettare ma il nostro indice Rt era migliorato nell’ultima settimana, rendendo possibile l’ipotesi di essere inquadrati in uno scenario intermedio.
Le Regioni hanno chiesto a gran voce i fogli di calcolo. Lo abbiamo ribadito anche ieri. E’ importante per avere chiarezza sul perché siamo in zona rossa. E’ questione di chiarezza nei confronti dei cittadini. I numeri sono belli perché non si prestano a interpretazioni, avere le tabelle è fondamentale per capire perché siamo stati inseriti nella fascia ad alto rischio».