Coronavirus, Italia zona rossa a Natale e Capodanno: ecco il nuovo decreto
Prevista la zona arancione per il 28 dicembre, il 29, il 30 e il 4 gennaio; deroghe alle limitazioni per i comuni con meno di 5000 abitanti
Coronavirus, Italia zona rossa a Natale e Capodanno: ecco il nuovo decreto.
Italia zona rossa durante le festività. E’ quanto disposto dal decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri nella serata di venerdì 18 dicembre.
Nel corso di una conferenza stampa in diretta da Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte ha riassunto il contenuto del nuovo provvedimento.
Le parole del premier
«Il metodo a zone ha funzionato. Così abbiamo evitato il lockdown generalizzato. Nei prossimi giorni tutte le regioni potrebbero rientrare nell’area gialla. La situazione però rimane difficile e in tutta Europa. E tra i nostri esperti c’è forte preoccupazione che nel periodo natalizio la curva dei contagi da coronavirus possa subire un’impennata». Con queste parole Conte ha aperto la conferenza stampa.
«Il coronavirus si lascia piegare ma non sconfiggere – ha aggiunto il premier -. Dobbiamo intervenire e vi assicuro che è una decisione non facile e sofferta».
Zona rossa a Natale e Capodanno
Prevista la zona rossa per tutte le regioni dalla Vigilia di Natale fino al 27 dicembre. E poi dal 31 dicembre fino al 3 gennaio e dal 5 gennaio al 6.
Nei giorni elencati, «si esce solo per motivi di lavoro, necessità/urgenza e salute», ha specificato Conte per poi aggiungere che, nei giorni in zona rossa, sarà possibile ricevere un massimo di due persone non conviventi dalle 5 del mattino alle 22; dal conteggio, comunque, sono esclusi i minori di 14 anni, i disabili e le persone non autosufficienti. «Questo serve per consentire un minimo di socialità che si addice a questo periodo», ha chiarito il presidente del Consiglio. Resta comunque vietato spostarsi tra Regioni.
E’ consentita l’attività motoria nei pressi dell’abitazione così come quella sportiva, ma solo all’aperto e in forma individuale.
Chiusi negozi, centri estetici, bar e ristoranti (consentiti l’asporto e la consegna a domicilio).
Restano invece aperti supermercati, negozi di beni alimentari e di prima necessità, edicole, tabaccherie, farmacie, parrucchieri/barbieri e lavanderie.
Chiese e luoghi di culto aperti per le funzioni religiose fino alle 22.
Quattro giorni di zona arancione
Zona arancione invece il 28 dicembre, il 29, il 30 e il 4 gennaio. In questi giorni è possibile spostarsi all’interno del proprio comune «senza dover giustificare il motivo», ha detto Conte.
Tra i comuni fino a 5 mila abitanti, però, ci si potrà spostare ma solo nel raggio di 30 km; esclusi però i capoluoghi di provincia.
Chiusi bar e ristoranti (consentiti l’asporto e la consegna a domicilio), mentre i negozi restano aperti fino alle 21.
I ristori
Dopo aver affermato che il Governo è «al fianco» degli operatori che saranno coinvolti dalle misure, Conte ha precisato che «abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar».
La situazione in Valle d’Aosta
E’ prevista per domani, sabato 19 dicembre, una nuova riunione dell’Unità di supporto.
Secondo fonti di piazza Deffeyes, il governo regionale guidato da Erik Lavevaz sarebbe intenzionato a valutare l’adozione di una nuova ordinanza. Questo anche in virtù del fatto che il 20 dicembre “scadrà” l’ordinanza regionale del 12 dicembre.
E’ comunque bene precisare che questa volta il governo nazionale ha optato per un decreto legge e non con un DPCM.
Nel frattempo, da domenica 20 dicembre anche la Valle d’Aosta dovrebbe diventare zona gialla. Sabato, infatti, scadono le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza che bloccavano la regione alpina, Campania, Toscana e provincia di Bolzano in zona arancione.
(federico donato)