Inchiesta bancarotta Casinò: la Procura chiede l’archiviazione del fascicolo
CRONACA
di Federico Donato  
il 14/01/2021

Inchiesta bancarotta Casinò: la Procura chiede l’archiviazione del fascicolo

Nell'inchiesta coordinata dal pm Luca Ceccanti risultavano coinvolti gli ex au Giulio Di Matteo, Luca Frigerio e Lorenzo Sommo e i già componenti del Collegio sindacale Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti. L'ultima parola, ora, spetta al gip.

La Procura della Repubblica di Aosta ha chiesto al gip l’archiviazione del fascicolo relativo alla presunta bancarotta “impropria” della Casinò de la Vallée spa. Per il sostituto procuratore Luca Ceccanti, titolare dell’inchiesta, le risultanze della perizia – disposta dal giudice per le indagini preliminari con incidente probatorio – non consentirebbero di esercitare l’azione penale.

La relazione dei periti

I tre periti

Nelle 170 pagine prodotte dai periti – gli accademici Enrico Laghi, Vittorio Dell’Atti e Michele Di Marcantonio – viene evidenziato il fatto che nei bilanci dal 2013 al 2015, le imposte anticipate sarebbero state sovrastimate; motivo per cui, secondo la Procura, proprio su questo punto i bilanci risulterebbero mendaci, in quanto fornirebbero un’informazione falsata delle condizioni della società. Un aspetto, quest’ultimo, che sembra confermare l’impostazione accusatoria dell’ufficio inquirente di via Ollietti relativo al precedente processo sul falso in bilancio.

L’analisi della Procura

Tuttavia, per esercitare l’azione penale, il ha analizzato anche l’eventuale sussistenza di un nesso causale tra il contenuto “mendace” dei bilanci in questione e l’eventuale eccedenza del passivo sull’attivo.

Nel caso in esame i bilanci critici rileverebbero se, in presenza di una perdita del capitale sociale, fosse emersa la necessità di effettuare una ricapitalizzazione o di ricorrere allo scioglimento della società. Ma così non è.

Le conclusioni dei periti non consentirebbero infatti di ritenere che la società fosse in una situazione tale da richiedere necessariamente interventi di rifinanziamento, ricapitalizzazione o lo scioglimento forzato.

L’ultima parola spetta al gip

Per questi motivi, l’ufficio guidato dal procuratore Paolo Fortuna ha concluso che, seppur la valutazione delle imposte anticipate nei bilanci 2013-2015 sia inveritiera, questo non ha interferito sul patrimonio netto della società, cioè non ha prodotto o aumentato il divario tra passivo e attivo; il patrimonio netto della società è infatti rimasto positivo.

Nell’inchiesta risultavano coinvolti gli ex au Giulio Di Matteo, Luca Frigerio e Lorenzo Sommo e i già componenti del Collegio sindacale Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti. L’ultima parola, ora, spetta al gip.

(f.d.)

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