Crisi di governo: Lanièce verso la fiducia, Salvini all’attacco
Punta il dito il leader della Lega «Lanièce lamenta la poca attenzione del governo verso la Valle d'Aosta e poi vota a favore di Conte. Che lo spieghi ai valdostani
Crisi di governo: il senatore Lanièce verso la fiducia, Salvini all’attacco. «Dopo un anno devo confessare che la mia fiducia si è incrinata, una mia conferma alla fiducia sarà condizionata alla volontà di accettare le nostre richieste in un nuovo e autentico spirito di collaborazione e di rispetto reciproco. Noi valdostani siamo un popolo numericamente molto piccolo ma non potremo mai rinunciare alla nostra libertà e alla nostra identità». Ha chiuso così il suo intervento in aula a Palazzo Madama il senatore valdostano del gruppo Per le autonomie Albert Lanièce.
L’intervento
Ha motivato così. «In occasione del voto di fiducia del Conte bis le avevo sottoposto, Presidente, alcune questioni importanti: dall’idroelettrico ai trasporti ai tunnel, temi prioritari per la mia regione ma purtroppo non si sono mai state affrontate. La mia posizione in quest’aula sarà sempre quella ispirata ai principi del movimento a cui appartengo, l’Union valdôtaine». Parla di «autonomia nata dalla lotta al nazifascismo», di «europeismo più convinto» e soprattutto di «un federalismo integrale contrario a qualsiasi rigurgito nazionalista». Dice no «a modifiche dell’articolo V della nostra Costituzione in senso centralista». Auspica che «l’attività di questo governo in futuro sia caratterizzata da una maggiore attenzione alla montagna e alle Regioni a Statuto speciale e alla Valle d’Aosta».
La reazione di Salvini
Non si fa aspettare la reazione del leader della Lega Matteo Salvini. «La Valle d’Aosta è ignorata ma Lanièce dà fiducia a Conte Governo. Il senatore valdostano del Gruppo per le Autonomie dice che il governo non conosce e non ascolta la Valle d’Aosta, fa ricorso contro leggi regionali a favore della montagna e anche sui trasporti e sui problemi della Valle questo governo non ha fatto niente. Dopo un anno, dice il senatore, la mia fiducia si è incrinata. E quindi… vota a favore di Conte!?! Lo spieghi ai lavoratori e ai cittadini valdostani, cosa non si fa per salvare la poltrona».
Il cahier de doléances di Lanièce
«Questa crisi di governo in piena pandemia ci permette di fare un bilancio di ciò che è successo nel nostro Paese in questi ultimi mesi. Se è vero che l’Italia è stato uno dei Paesi più colpiti in Europa dalla pandemia di Coranavirus, mi sento di affermare che la montagna è il territorio più ferito dal punto di vista sanitario e anche economico e in particolare la mia regione sta subendo delle conseguenze pesantissime essendo la nostra economia legata turismo invernale che dipendente totalmente dagli spostamenti dalle altre regioni e dagli altri Stati . Questo dato di fatto ha spinto il nostro Consiglio regionale a legiferare secondo le competenze del nostro statuto di autonomia per adattare e rimodulare le norme statali ed europee al nostro territorio particolare e unico rispetto al resto del Paese.
Mi dispiace dirlo, Presidente, il suo governo non lo ha compreso in un moneto così delicato, dimostrando poca sensibilità nei confronti della mia regione e una scarsa conoscenza della realtà alpina valdostana. L’impugnativa della legge regionale sull’emergenza sanitaria mi ha sorpreso, soprattutto per la sua rapidità. Questa impugnativa diventa ancor più difficile da capire nel momento in cui in un altro territorio alpino, la provincia di Bolzano, è in vigore una legge praticamente identica e che il governo non aveva ritenuto d’impugnare, creando un evidente e insopportabile, per noi valdostani, senso di ingiustizia e diversità di trattamento. Oltretutto una legge ritenuta dalla Consulta pericolosa per la salute dei valdostani mentre da quando è in vigore ha visto un miglioramento della situazione sanitaria in Valle».
(da.ch.)