Stop accesso a seconde case, Lavevaz: «I contagi in crescita lo esigono»
Da inizio marzo a oggi sono saliti a 311 i nuovi casi registrati nella regione
Stop accesso a seconde case, Lavevaz: «La curva dei contagi lo esige». Per il presidente della Regione Erik Lavevaz «bisogna scongiurare un aggravamento dell’emergenza sanitaria». Lo scrive in un comunicato stampa.
I dati
Sono quasi triplicati i contagi da Covid-19 in una settimana in Valle d’Aosta. In base ai bollettini della Regione Valle d’Aosta su dati Usl, nella settimana 1-7 marzo i nuovi casi positivi sono stati 67 (9,5 al giorno) mentre nella settimana successiva 8-14 marzo sono stati 184 (26,2 al giorno). Da inizio marzo a oggi sono saliti a 311 i nuovi casi registrati nella regione, con un netto incremento rispetto alle settimane precedenti. Dati che, nelle proiezioni sanitarie, subiranno una ulteriore crescita, con una previsione di un aumento degli ospedalizzati e dei ricoveri in terapia intensiva.
Le motivazioni
Spiega: «I dati attuali e quelli di prospettiva disegnano uno scenario di criticità crescente per la Valle d’Aosta: il nostro sistema sanitario, secondo le curve di evoluzione, rischia di essere di nuovo sotto pressione nell’arco di poche settimane. Da qui proviene l’indicazione condivisa dai sanitari di adottare misure più stringenti, che sono state richieste anche dagli enti locali».
Chiarisce: «L’ordinanza regionale ha una logica chiara: evitare una ulteriore diffusione del contagio, riducendo i contatti tra i territori al minimo, salvo che non ci siano motivi di estrema urgenza».
Il dibattito
Mentre il dibattito sulle restrizioni infuria in Valle d’Aosta, La Provincia autonoma di Bolzano ha appena emesso un’ordinanza nella stessa direzione. In Sardegna – zona bianca – non sono solo centinaia di post social per chiedere al governatore isolano Christian Solinas di chiudere i confini con un ordinanza come fatto dalla Valle d’Aosta, ma ora c’è anche una petizione lanciata sul portale Change.org.
Cautela
Ricorda: «Il passaggio all’arancione della Valle d’Aosta impone nuovi limiti. Abbiamo cercato di adattare le restrizioni alla nostra realtà, permettendo peraltro ai valdostani di muoversi su tutto il territorio regionale: sarebbe incoerente imporre un ulteriore sacrificio a tante attività economiche su scala locale e lasciare ampia possibilità di circolare liberamente attraverso i confini regionali, visto il quadro sanitario dell’area intorno a noi».
Ribadisce: «È una misura temporanea, che chiede sacrifici sia ai valdostani sia a coloro che hanno scelto la Valle d’Aosta come luogo dove recarsi spesso. Speriamo di poter tornare presto a essere un luogo di incontro e di scoperta reciproca: è un risultato che possiamo raggiungere solo con uno sforzo collettivo e basato sul rispetto gli uni degli altri».
(re.aostanews.it)