Caso “interinali” all’Ausl valdostana: indaga la Procura di Aosta
La Digos ha acquisito la documentazione relativa ai contratti in regime di somministrazione
Scoppia il caso “interinali” nell’Azienda Usl valdostana. La Procura ha aperto un fascicolo per luce sulla vicenda e, nella mattinata di ieri – giovedì 6 maggio -, la Digos della Questura di Aosta ha acquisito documentazione relativa ai lavoratori somministrati dalle agenzie interinali. La Polizia vuole fare degli approfondimenti per comprendere chi e in quale maniera sia stato selezionato dall’Ausl.
Massimo riserbo però da parte degli inquirenti. Gli unici elementi certi sono che il fascicolo è sulla scrivania del sostituto procuratore Luca Ceccanti e che le indagini sono condotte dagli uomini della Digos.
I sindacati
Ma anche i sindacati si stanno muovendo. Dalla Cisl Barbara Abram spiega: «A fine aprile abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti per conoscere quali assunzioni siano state fatte e in quali settori. Il tutto nasce dal fatto che un lavoratore si è rivolto a noi perché dopo anni in Ausl non è stato rinnovato. Ci è parso molto strano, perché il suo posto ora è ricoperto da un’altra persona e lui non aveva mai avuto richiami o problemi di nessun tipo». Questo si somma ad «altre piccole cose».
Quindi, continua Abram, «come Cisl-Uil-Cigl funzione pubblica abbiamo presentato una richiesta di accesso agli atti all’Ausl. Al momento non ci hanno ancora risposto, ma hanno ancora una ventina di giorni di tempo».
Conferma Marilena Melidona della Uil: «La nostra richiesta di informazioni è retroattiva, cioè va fino al 2019. Vogliamo capire quali siano stati i movimenti e il numero delle persone assunte così. Questo per verificare il rispetto della programmazione che dovrebbe prevedere quali e quante unità siano necessarie all’interno dell’azienda, ma anche per rispetto di chi fa i concorsi». Aggiunge: «Qualcosa sembra non andare. I numeri degli interinali continua a crescere. Ma se c’è bisogno di personale bisogna attivare i concorsi, non è questa la formula corretta».
Per la Cgil Igor De Belli precisa: «La questione arriva da lontano. Io seguo la vicenda da 11 anni. Tempo fa avevamo risolto anche grazie all’intervento dell’Ispettorato, ma è da un paio di anni che i numeri continuano a crescere. Abbiamo chiesto di accedere agli atti perché i conti non tornavano. Noi temiamo che i limiti previsti dalla legge e dal contratto collettivo siano stati superati».
Bufera su Barmasse
E nella bufera c’è finito l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse. A puntare il dito contro l’esponente unionista è stata Fratelli d’Italia, che aveva scritto su Facebook: «Siamo venuti a conoscenza che nelle aule consiliari, negli uffici e tra diversi operatori dell’informazione circolino in queste ore voci sempre più insistenti circa eventuali assunzioni compiute nel settore amministrativo sanitario che sarebbero state eseguite tramite chiamata diretta previa l’iscrizione dei candidati a una società di somministrazione di lavoro interinale che riguardino parenti stretti dell’assessore alla Sanità Roberto Barmasse. Sul punto abbiamo percepito forte imbarazzo da parte dell’ambiente sopra descritto (da parte anche dell’opposizione) nel rivolgere semplicemente e direttamente la domanda al diretto interessato. Visto che nessuno sembra abbia il coraggio o l’interesse a esprimersi la domanda la facciamo noi anche allo scopo di dissipare ogni dubbio in merito: assessore Barmasse: la voce è vera oppure è destituita da ogni fondamento?».
E oggi La Stampa riporta la notizia secondo cui negli elenchi degli interinali sarebbero presenti i nomi della figlia dell’assessore e del fidanzato di quest’ultima. Per questo motivo, FdI torna a chiedere le dimissioni di Barmasse.
Le precisazioni dell’Ausl
Con una nota l’Ausl spiega: «In relazione alla tematica posta da più fronti in merito alle procedure di acquisizione di personale in regime di somministrazione, l’Azienda Usl informa che attualmente la stessa viene effettuata attraverso un contratto di servizi, aggiudicato attraverso una gara europea a un raggruppamento temporaneo di imprese (che è il datore di lavoro del personale), in ordine al fabbisogno di personale, per singoli profili e qualifiche, definito sulla base delle graduatorie di concorso esistenti e della programmazione dei concorsi da bandire».
Prosegue il comunicato: «Occorre precisare, in via preliminare, che la somministrazione consiste in un particolare rapporto di lavoro, che si caratterizza per il coinvolgimento di tre soggetti: Agenzia di somministrazione (somministratore), Ente pubblico o privato (utilizzatore) e Lavoratore. Tra i tre soggetti coinvolti intercorrono due contratti funzionalmente collegati: Contratto di somministrazione stipulato in forma scritta tra utilizzatore e somministratore, che ha natura commerciale e Contratto di lavoro stipulato tra somministratore e lavoratore».
«Ne deriva pertanto che la ricerca, la selezione e l’assunzione del lavoratore competono esclusivamente all’Agenzia di somministrazione – conclude l’Ausl -. L’esigenza di acquisire personale somministrato deriva dalla necessità dell’Azienda di garantire l’erogazione dei servizi essenziali di assistenza, attraverso la piena operatività delle proprie strutture anche per la gestione dell’attuale emergenza pandemica. La procedura per la formalizzazione dell’attivazione del contratto di somministrazione, nel rispetto del capitolato di gara, è contenuta in un apposito regolamento pubblicato sul sito intranet aziendale».
(f.d.)