Coronavirus, Ottonello: «Prepariamoci alla guerra, mancano posti letto e personale»
Le preoccupazioni del direttore generale facente funzioni dell’Ausl VdA, Marco Ottonello
Coronavirus, Ottonello: «Prepariamoci alla guerra, mancano posti letto e personale».
«In questo momento dovremmo pensare all’eventuale terza dose di vaccino e a garantire le cure a chi ha delle malattie, invece siamo ancora qui a organizzare gli spazi dell’ospedale per far fronte a un’eventuale aumento dei contagi e dei ricoveri per Covid. Bisogna vaccinarsi».
Suonano quasi uno sfogo le parole del direttore generale facente funzioni dell’Ausl VdA, Marco Ottonello.
Le preoccupazioni
Spiega: «Tra l’altro adesso c’è anche la questione legata al nuovo provvedimento del presidente Draghi che definisce i criteri per il cambio di colore delle regioni. Io spero vivamente che il Governo tenga in conto il fatto che qui abbiamo dei numeri davvero piccoli e rischiamo di passare in zona gialla con due persone in terapia intensiva». L’unico ospedale (il Parini di Aosta) disponibile sul territorio regionale al momento dispone di 15 posti in terapia intensiva e 35 letti nei reparti ordinari (convertibili in 48 ore ma chiudendo neurologia), da destinare ai pazienti Covid.
Precisa Ottonello: «L’azienda sta lavorando per evitare di trovarsi nuovamente costretta a chiudere numerosi reparti dell’ospedale per dedicarli ai positivi. In questo momento stiamo definendo i dettagli di un progetto: abbiamo individuato una zona all’interno dell’ospedale da trasformare in reparto dedicato al Covid. Al momento non posso dire di più, ma a fine mese presenteremo le carte in Regione».
Le carenze
Ma non sono solamente gli spazi il problema: c’è anche la questione“personale”. Già in tempi normali il personale sanitario scarseggiava in Valle, adesso – tra poli vaccinali e professionisti in fuga – l’ospedale arranca.
«Come personale siamo messi male – ammette il dg dell’Ausl -. Tra ferie accumulate e personale impegnato nei centri vaccinali, all’ospedale abbiamo problemi». In aggiunta, personale medico infermieristico dovrà essere dirottato sul nuovo reparto Covid. «Dovremo prendere personale dai vari reparti», dice Ottonello.
E, a complicare la situazione, ci sono anche le 220 diffide che l’Ausl ha inviato ai dipendenti socio-sanitari non ancora vaccinati. «Li abbiamo tutti prenotati per la somministrazione della dose e il 10 agosto capiremo com’è andata. Chi non si vaccina sarà ricollocato, ma i dirigenti mi hanno già detto che non possiamo far fare gli appalti a un infermiere o a un oss. Quindi bisognerà sospenderli, un clamoroso autogol visto che abbiamo bisogno di personale».
(Federico Donato)