Aosta: riscossione crediti, inviate prime lettere ai Top 100 debitori
Sul piatto circa 34 milioni di euro di crediti da riscuotere; Borre: «Attivata da tempo banca dati unica per le riscossioni»
Riscossione crediti, il Comune di Aosta ha già inviato le prime lettere ai «top 100 debitori». Lo scopo è quello di dare una stretta e iniziare a recuperare almeno parte dei 34 milioni di euro di crediti non riscossi.
Il dato è emerso nel corso del consiglio comunale di Aosta, dove ancora una volta è tornata a galla la questione dei residui attivi e passivi dell’ente, in particolare per ciò che riguarda le utenze e il servizio idrico integrato.
La mozione
La mozione è stata presenta dal consigliere di Forza Italia, Renato Favre, che ha chiesto a gran voce di «rafforzare la riscossione dei crediti e il saldo dei debiti», alla luce della relazione della Corte dei Conti e delle cifre «che la dicono lunga sull’efficienza di questo Comune».
Renato Favre ricorda come la relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti, riferita alla rendicontazione 2018, rilevi «la presenza di criticità nella gestione dei residui attivi e passivi».
Tale relazione, infatti, evidenzia una certa «preoccupazione per l’elevata massa creditoria» fatta da circa 34 milioni di euro di crediti, di cui 20 «derivanti dall’esercizio non di competenza», ossia anteriori al 2018.
Ricordato quanto detto dal dirigente Marco Framarin, cioè che dall’agosto 2007 all’ottobre 2019 ci sono «quasi 2 milioni di euro» di bollette non pagate, «di cui 834 mila euro sono utenze insolute attive condominiali», Favre chiede di «correre ai ripari», andando oltre la delibera di Giunta dello scorso maggio che, di fatto, ha già posto una stretta in materia di servizio idrico integrato.
«Chiediamo – ha concluso – di provvedere alla riscossione coattiva e di mettere mano a metodi più persuasivi, istituendo un ufficio unico delle entrate».
La vice sindaca
«Oltre alla delibera in questione – sottolinea la vice sindaca, con delega alle Finanze, Josette Borre – da alcuni anni il Comune si è dotato di una banca dati unica delle riscossioni, così da efficientare il lato riscossioni».
Josette Borre sottolinea inoltre che molte misure in materia «fanno parte del nostro Dup», ma che i problemi sono legati al «numero di persone non sufficienti per creare un nuovo ufficio – continua -. Spostarle solo non risolve il problema. La definizione di un’area dirigenziale solo per i servizi finanziari va comunque in questa direzione».
Il dibattito
«Sappiamo che c’è un’eredità pesante – concede Roberta Carla Balbis di Rinascimento VdA -, ma non sento il piglio necessario, che vada al di là di una serie di intenti. Mi sembra impossibile che le utenze dei condomini abbiano accumulato una tale quantità di morosità».
La vice sindaca rimarca come «quando ho visto l’elenco dei condomini morosi non ci ho dormito per qualche notte – ammette -; è una cosa vergognosa, ma purtroppo ci sono dei passaggi obbligati da fare».
Fabio Protasoni (PCP) evidenzia come «a livello nazionale ci sono crediti non esigibili per oltre 20 miliardi di euro – attacca -. Non è un fatto specifico del comune di Aosta».
Chiosa l’assessore Corrado Cometto.
«È stato dato mandato a uffici di chiudere la fornitura dell’acqua ad attività commerciali che non avvieranno un piano di recupero e di ridurla a utenze residenziali – chiude il caso -. Abbiamo appena fatto partire 100 lettere per i “top 100 debitori”; aspettiamo gli esiti».
(al.bi.)