La Valle d’Aosta organizza la stagione invernale: «Green Pass strumento imprescindibile»
Il Green Pass è «lo strumento imprescindibile che sarà richiesto sia agli sciatori che ai lavoratori del ‘sistema sci’ (cioè il personale degli impianti a fune ndr) e che dovrà auspicabilmente consentire il superamento della logica del contingentamento nell’utilizzo degli impianti di risalita». E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla Regione autonoma Valle d’Aosta a seguito della riunione, andata in scena giovedì 9, del Gruppo di lavoro che si sta componendo in previsione della prossima stagione turistica invernale.
Presieduto dagli assessori Luigi Bertschy e Jean-Pierre Guichardaz, il tavolo ha visto la partecipazione dei rappresentanti della Chambre Valdôtaine, dell’Associazione valdostana impianti a fune (Avif), dell’Associazione degli Albergatori e Imprese Turistiche della Valle d’Aosta (Adava), dell’Associazione valdostana maestri di sci, dell’Unione valdostana guide di alta montagna (Uvgam), della Confcommercio e dell’Associazione sport invernali Valle d’Aosta (Asiva).
Il punto
«Gli operatori economici e istituzionali sono fiduciosi di poter avviare una proficua stagione turistica invernale, nel segno della responsabilità e del rispetto delle regole – prosegue la nota -. In questa prospettiva si considera il Green Pass come lo strumento imprescindibile che sarà richiesto sia agli sciatori che ai lavoratori del ‘sistema sci’ e che dovrà auspicabilmente consentire il superamento della logica del contingentamento nell’utilizzo degli impianti di risalita. L’impegno comune è di sostenere a livello nazionale, in tutti i tavoli associativi e istituzionali, le istanze condivise, a favore di una stagione invernale cui il mondo della montagna non può rinunciare».
Il gruppo di lavoro si riunirà nuovamente entro la fine di settembre.
Cosa succede
In pratica, semplificando il concetto espresso dalla Regione e riducendolo a un “Do ut des”, la proposta della Valle d’Aosta sembra essere la seguente: noi richiediamo il Green Pass agli sciatori e ai dipendenti degli impianti a fune e, in cambio, lo Stato superi la logica del contingentamento sugli impianti.
Nei giorni scorsi, comunque, la presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef), Valeria Ghezzi, ha inviato una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
Nel documento, Ghezzi chiede «un intervento della Conferenza delle Regioni per l’individuazione di misure idonee a consentire e garantire l’apertura degli impianti funiviari nella prossima stagione invernale».
Al fine di fornire un «contributo costruttivo» poi, Anef conferma la disponibilità «degli operatori funiviari italiani a rendere il Green Pass sempre obbligatorio per l’accesso agli impianti di risalita, con modalità da valutare e concordare» con i presidenti delle Regioni italiane.
Ma non è tutto: Anef, infatti, propone «diversi livelli di limitazioni già stabiliti a priori» in base all’andamento della situazione epidemiologica.
Capienza in base ai colori: ecco la proposta
Come? Green Pass sempre obbligatorio, ma distinzioni in base al colore delle regioni.
Nelle aree “bianche” e “gialle” capienza all’80% sugli impianti chiusi (come le funivie) e al 100% su quelli aperti (come le seggiovie) e nessun contingentamento sul numero delle persone autorizzate ad accedere all’area sciabile.
Stesso discorso per le regioni “arancioni”, con la differenza che qui sarà necessario prevedere il contingentamento numerico per l’accesso alle piste.
In zona “rossa”, infine, capienza al 50% per gli impianti chiusi e 100% per quelli aperti; anche qui contingentamento sul numero delle persone autorizzate ad accedere all’area sciabile.
Precisa l’Anef nel documento: «Restano ovviamente confermate ulteriori condizioni poste dal protocollo approvato a febbraio 2021» dalla Conferenza delle Regioni, che prevede – tra le altre cose – il distanziamento sociale, l’utilizzo della mascherina chirurgica, incentivi alla vendita online dei biglietti e igienizzazione periodica.
(f.d.)
Condividi