Presidio Cgil ad Aosta, Gaillard: «Abbiamo sempre offerto i servizi a tutti senza discriminazioni»
Ferma condanna agli atti vandalici contro la sede nazionale del sindacato
Presidio Cgil ad Aosta, Gaillard: «Abbiamo sempre offerto i servizi a tutti senza discriminazioni». A sottolinearlo nella mattinata di oggi, domenica 10 ottobre, il segretario regionale della Confederazione Vilma Gaillard davanti alla sede di via Binel presidiata come nel resto d’Italia dopo l’assalto alla sede romana di ieri, sabato 9 ottobre.
La condanna
Ha sottolineato Gaillard: «Quanto accaduto a Roma è un atto esecrabile e condannabile senza se e senza ma. Non deve passare senza che ci sia una condanna. La Cgil è sempre stata un luogo aperto, è sempre stata un presidio su tutto il territorio nazionale di democrazia, di confronto e di partecipazione ma soprattutto di anti fascismo. La nostra sede è sempre stata aperta. Abbiamo sempre offerto i nostri servizi sia a coloro che erano vaccinati sia anche ai no vax, cercando nel dialogo una via possibile per risolvere un disagio che esiste. Disagio che purtroppo viene strumentalizzato da forze politiche che anziché consentire una manifestazione democratica e pacifica si accanisce contro la Cgil che forse ha avuto il merito di dire in maniera chiara ciò che pensava sui vaccini e sullo strumento green pass nei confronti del quale è stata anche critica».
Ha proseguito: «Io credo che la volontà sia quella di destrutturare i corpi intermedi, come le forze sindacali, che cercano di dialogare con il governo e i datori di lavoro anche in questo momento per cercare di trovare una soluzione. Quindi credo vada dato una risposta secca alla violenza. Chi ha fatto tali atti deve essere perseguito».
Il sostegno del presidente Lavevaz
Il presidente della Regione Valle d’Aosta Erik Lavevaz in un messaggio al segretario generale generale della Cgil Maurizio Landini e alla segretaria generale della Cgil Valle d’Aosta Vilma Gaillard ha espresso oggi la solidarietà e la vicinanza propria e di tutto il governo regionale al sindacato condannando «il gravissimo e inquietante assalto della sede nazionale da parte di squadristi».
«Dopo le violenze di Roma, scoppiate in una manifestazione contro il Green Pass, serve ora più che mai una grande alleanza democratica, civile e sociale – spiega Lavevaz – per compiere l’ultimo tratto di strada che ci separa dall’uscita dalla pandemia. In questa fase, istituzioni, forze politiche e sociali, associazioni devono dimostrare coraggio, indicando con chiarezza e senza ambiguità la scelta vaccinale come unico strumento per sconfiggere il Covid-19».
Ad aderire al presidio anche Pcp.
Adesione del Savt
«L’attacco della sede della Cgil di Roma è quanto di più vigliacco e vile si possa immaginare, visto che è stata messa sotto sopra quella che prima di tutto è la sede di lavoro di tante persone che ogni giorno operano con onestà e correttezza». A dichiararlo il segretario del Savt Claudio Albertinelli che in mattinata ha partecipato al presidio della Cgil, portando la solidarietà del sindacato valdostano dei lavoratori.
Prosegue la nota: «E’ legittimo manifestare il proprio dissenso, non sono, al contrario, accettabili atti di violenza che mettano in discussione il nostro sistema democratico. Sono ormai troppi i campanelli di allarme che arrivano da più parti in merito al degrado della nostra società civile. Sempre più spesso vengono messi in discussione il sistema democratico stesso e i corpi intermedi, da quelli politici a quelli sociali, che lo rappresentano. Se non si vuole correre il rischio che i fatti di ieri possano ripetersi anche, magari, in forme più gravi, bisogna assolutamente aprire una riflessione e capire come si possa provare a colmare questo divario che si è venuto a creare».
Solidarietà
Solidarietà al sindacato anche da EducaLibera Vda, costituitosi in rappresentanza di quasi 400 lavoratori della scuola.
Esprime «la vicinanza ai sindacati oggetto di un attacco squadrista, atto che ricorda da vicino le parole e le azioni di chi sta cercando di trasformare la comunità valdostana e nazionale in un’arena dove tifoserie contrapposte si scontrino, tentando subdolamente di impedire l’esercizio del diritto al lavoro e instillando la discriminazione come modalità di relazione, minando alle fondamenta le istituzioni democratiche e la società civile a tutti i livelli».Tuttavia il movimento ribadisce «il proprio dissenso all’introduzione della “certificazione verde Covid-19» e rivendica «la libertà di scelta in tema di vaccinazione» e «la libertà di manifestare il proprio dissenso in modo pacifico e in conformità con le leggi e delle regole frutto dell’ordinamento costituzionale e democratico italiano».
(d.c.)