Crisi Progetto Civico Progressista, Consiglio regionale rinviato: è polemica
I consiglieri di maggioranza parlano di serietà e coscienza delle proprie azioni; il tavolo di coordinamento di PCP respinge le accuse di irresponsabilità mentre la minoranza parla di «giornata sprecata in danno ai valdostani».
Né la chiusura anticipata dei lavori del mattino, né la seduta pomeridiana hanno sortito effetti e così, dopo la Conferenza dei Capigruppo, il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin ha riferito la decisione di interrompere i lavori dell’Assemblea.
In via straordinaria, i lavori del Consiglio riprenderanno lunedì 25 ottobre, per trattare i disegni di legge iscritti alla discussione di quest’oggi.
Nel dettaglio, il Programma di sviluppo rurale e proroga di termini in agricoltura; il finanziamento dello studio di interventi per la mobilità a idrogeno a modifica della legge regionale n. 18/2021; la disciplina per la realizzazione sul territorio regionale di reti di comunicazione elettronica in fibra ottica, oltre che la proposta di legge sulla nomina del Direttore generale dell’Azienda USL e un disegno di legge urgente per la modifica della legge 15/2021 (misure di sostegno all’economia regionale conseguenti al protrarsi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19).
Gli altri punti all’ordine del giorno sono rinviati alla prossima adunanza consiliare programmata per il 3 e 4 novembre 2021.
Il commento del Tavolo di coordinamento di Pcp
Il Tavolo di coordinamento di PCP respinge al mittente le accuse di irresponsabilità.
«Il Tavolo di coordinamento di Pcp ringrazia le consigliere regionali Erika Guichardaz e ChiaraMinelli che, ancora una volta, hanno recepito le indicazioni degli organismi di Pcp e hanno comunicato l’uscita dalla maggioranza regionale, per i motivi di incoerenza programmatica che sono stati ampiamente illustrati»- scrive il Tavolo di coordinamento di Pcp in una nota -.
«Una comunicazione che non impediva affatto al Consiglio di affrontare e discutere regolarmente i punti all’ordine del giorno ma, sia fra le fila della maggioranza sia fra quelle dell’opposizione, si sono levate voci per mettere in discussione la possibilità e l’opportunità di proseguire regolarmente i lavori.
Irresponsabile è l’atteggiamento di chi per mesi si è rifiutato di dare risposte alle richieste di chiarimento e di verifica politica su temi e contenuti e ha creato una situazione insostenibile.
Ora si alza la voce per creare un gran polverone e nascondere le proprie pesanti responsabilità.
Il blocco dei lavori del Consiglio si poteva evitare e lo dimostra la soluzione conclusiva concordata nella Conferenza dei Capigruppo che rasenta il ridicolo, perché i provvedimenti più importanti, disegni e proposte di legge, che si potevano esaminare oggi sono stati rinviati a un Consiglio straordinario da svolgersi fra 5 giorni,quando l’assetto dei gruppi consiliari sarà probabilmente ancora immutato.
A questo punto è comunque bene prendere atto che nel gruppo Pcp si è determinata una ulteriore grave frattura fra le consigliere, che recepiscono le indicazioni che emergono dalla Assemblea di Pcp e dal Tavolo di coordinamento, e chi invece le rifiuta e quindi non può più essere considerato rappresentativo di Pcp.
Una frattura che rende inevitabile la separazione fra le due posizioni.
Una separazione che va fatta con spirito costruttivo sapendo che al di là della difficoltà delmomento bisogna ricercare una prospettiva comune visto che il progetto unitario deve proseguire».
La presa di posizione di parte della maggioranza
«In politica occorrono serietà e coscienza delle conseguenze delle proprie azioni: chi siede in Consiglio regionale non può agire parlando unicamente ai militanti dei propri movimenti, paralizzando l’attività dell’Assemblea».
Lo scrivono i consiglieri dei gruppi UV, AV-SA, VdA Unie e Misto in una nota prendendo posizione rispetto alla decisione delle consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli di uscire dalla maggioranza regionale.
«Il Consiglio regionale di oggi – proseguono i consiglieri – era chiamato tra l’altro a trattare disegni di legge importanti per la realtà valdostana.
La decisione delle consigliere Guichardaz e Minelli, comunicata ieri notte, testimonia un atteggiamento oltranzista che non si cura dei lavori dell’Aula e crea un rallentamento ingiustificato alle attività programmate.
Si tratta di una scelta populista, che conferma la totale mancanza di propensione alla mediazione: un requisito che invece è indispensabile per chi si candida a governare e si trova nelle condizioni di farlo.»
«Nelle prossime ore – concludono i consiglieri – ci aspettiamo le dimissioni delle due consigliere da tutte le cariche ricoperte nei vari organi all’interno dei quali erano state elette in quanto parte della maggioranza.
È un gesto di coerenza indispensabile, al di là delle posizioni politiche, per permettere al Consiglio regionale di lavorare nella pienezza delle proprie prerogative».
La presa di posizione della minoranza
Parlano di «giornata sprecata» i consiglieri di Lega Vallée d’Aoste e Pour l’Autonomie.
«Dopo un anno di legislatura in cui, come Gruppi consiliari, abbiamo più volte evidenziato le diversità della maggioranza Lavevaz e dopo cinque lunghi mesi dalle dimissioni dell’Assessore Chiara Minelli e del Presidente della V Commissione Erika Guichardaz, non possiamo dirci eccessivamente stupiti dalla notizia pervenutaci ieri tramite mail, ed esplicitata questa mattina, da parte dei due Consiglieri di lasciare la maggioranza.
Rimaniamo però molto più esterrefatti dallo svolgimento della seduta odierna del Consiglio regionale, le cui attività sono state bloccate a causa dei dissidi interni alle sinistre e alla maggioranza tutta.
Dissidi che, oltre ad aver fatto perdere una giornata in cui potevano essere date risposte ai valdostani, impediscono il funzionamento dell’intera assise regionale nonché la validità dei provvedimenti amministrativi che la comunità attende.
In vista del Consiglio straordinario della prossima settimana, auspichiamo che gli interessati facciano finalmente chiarezza cosicché il Consiglio, nonché le relative Commissioni, possano tornare a operare regolarmente e si possa tornare a lavorare seriamente per il bene della nostra Regione».
(re.aostanews.it)