UniVdA, luogo d’eccellenza ma il budget non è sufficiente
Al teatro Splendor, oggi pomeriggio, l'inaugurazione dell'anno accademico 2020/2021 dell'Ateneo valdostano. Il primo lotto di lavori alla ex Testafochi dovrebbe essere pronto per l'autunno 2022.
UniVdA, luogo d’eccellenza ma il budget non è sufficiente.
L’Università come luogo d’eccellenza dove agire contro le disuguaglianze.
Un ateneo che ha salde radici ma che uno sguardo aperto al mondo.
Ma anche una Università che ha bisogno di un budget più sostanzioso per mantenere la sua attività formativa d’eccellenza, la sua attività scientifica e per investire in attrattività.
Lo ha ribadito la Magnifica Rettrice dell’Università della Valle d’Aosta Mariagrazia Monaci oggi pomeriggio, al teatro Splendor nella cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, presentata dalla studentessa Morena Pistola e aperta dall’esibizione – voce e strumenti – di alcuni docenti della SFOM.
Le parole dell’assessore Caveri
L’assessore all’Istruzione, Università e Ricerca Luciano Caveri ha ricordato l’idea «di aggiungere un elemento importante alla nostra autonomia», 25 anni fa, con l’allora ministro Berlinguer e ha ricordato due tra le grandi sfide del piccolo ateneo valdostano: «affermare la propria presenza e l’accordo con la caserma Testafochi per la costruenda nuova sede, i cui lavori del primo lotto sono completati al 90% e che speriamo di inaugurare tra un anno».
Caveri ha fatto un parallelo tra i giovani allievi ufficiali della caserma Testafochi che un tempo affollavano la città, auspicando che gli studenti tornino a dare vivacità al capoluogo.
Le parole del presidente del Consiglio dell’Università
Il presidente della Regione e del Consiglio dell’Università Erik Lavevaz ha ribadito «l’importanza di un ritorno in presenza e a prospettive nelle quali guadagnare altri spazi di normalità, non soltanto per le lezioni ma anche per una comunità di studenti che si ritrova perchè l’università sia spazio di scoperta».
L’intervento della Magnifica Rettrice
Secondo quanto riferito dalla Magnifica Rettrice Mariagrazia Monaci, l’82% dei laureati di UniVdA rappresenta la prima generazione di famiglia a laurearsi, «segno che UniVdA favorisce la crescita di competenze in persone che forse non avrebbero potuto permettersi studi altrove».
La professoressa Monaci ha parlato di «UniVdA come luogo d’eccellenza dove agire contro le disuguaglianze» e ha citato la carriera alias per gli studenti trasgender ma ha anche ricordato «che il 100% di chi fa domanda per l’esonero delle tasse o per accedere alle borse di studio trova soddisfazione e che un quinto degli studenti gode di un esonero totale delle tasse».
La rettrice ha anche parlato di un Prix d’excellence neo istituito che darà 5 mila euro per tre anni a studenti che ne avranno i requisiti, à côté delle dieci borse di studio da mille euro finanziate dai Rotary Club valdostani.
Non poteva non esserci un riferimento alla pandemia.
«L’Università ha reagito utilizzando nuovi strumenti di studio e lavoro e aumentando le sue dotazioni tecnologiche – ha spiegato la Rettrice -.
Ma l’emergenza ha messo in maggiore evidenza le fragilità degli studenti con meno risorse; non possiamo nasconderlo, sono loro ad aver pagato il prezzo più alto. Ecco perchè dobbiamo continuare a investire in innovazione didattica, con un occhio attento all’inclusione.
Pandemia che ha condizionato inevitabilmente lo spazio universitario in presenza; «la centralità dello studente è stato sempre un punto di vantaggio rispetto ad altri studenti – l’università è fatta di lezioni, di contatti e di uno spazio universitario in presenza, solo così può davvero diventare una comunità della conoscenza – ha precisato la professoressa Monaci.
All’anno accademico 2020/2021 erano iscritti circa 1050 studenti; il 43% dei quali non valdostano.
L’attrattività è cresciuta, ma deve crescere ancora – ha spiegato la Rettrice -.
La qualità della didattica è giudicata con soddisfazione dai nostri studenti e uno dei nostri punti di forza è anche il poter accogliere il 95% delle richieste di progetti Erasmus o altri progetti di studio extrauropei.
Vogliamo incrementarli ancora, mettendo a disposizione delle borse di studio».
La ricerca
I progetti di ricerca dell’Ateneo valdostano hanno ottenuto oltre un milione e 370 mila euro di fondi aggiuntivi.
«Ciò significa che la nostra ricerca di qualità ha capacità di attrarre fondi – ha precisato la professoressa Monaci, riferendosi alle 926 pubblicazioni scientifiche dei 49 ricercatori che lavorano nei due Dipartimenti di Uni VdA, oltre a convenzioni e stage che riguardano anche attori del territorio come Institut Agricole, Parco del Mont-Avic, CSV, Gal ecc…
La questione budget
Il budget del quale dispone l’Ateneo non è sufficiente,« molto al di sotto rispetto ad altri atenei pubblici – ha puntualizzato la Rettrice -.
Investire sulla conoscenza è l’unica strada per far crescere l’umanità – ha detto, citando il filosofo tedesco Hans Gadamer: ‘la cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso tra tutti, anziché diminuire, diventa più grande’.
Speriamo in ulteriori fondi ministeriali o risorse del PNRR e auspichiamo alcuni cambiamenti normativi che hanno portato squilibri».
In rappresentanza del personale tecnico e amministrativo è intervenuto Matteo Rigo che ha rilevato come«ex studenti, docenti a contratto, collaboratori, ricercatori ecc… siano oggi presenti negli enti locali e nelle assemblee regionale e del comune di Aosta e come questo sia segno di una Università non più avulsa dalla realtà regionale».
Rigo ha parlato della costruzione«di una nuova normalità post pandemia», auspicando che «la ex Testafochi non sia un punto di arrivo, ma un punto di partenza per una comunità della conoscenza sempre più solida».
Spazio anche al rappresentante degli studenti in seno al Consiglio dell’Università Matteo Da Rin De Lorenzo che ha dichiarato«sincera emozione per l’inaugurazione in presenza, non scontata, plaudendo all’Ateneo per aver saputo dare risposte rapide ed efficaci per la continuità didattica» ma interrogandosi su ‘come’ rendere maggiormente attrattivo il piccolo ateneo di casa nostra.
Da Rin De Lorenzo ha auspicato«una città più accogliente per gli studenti, con aule studio, con una rete di trasporti efficiente, appartamenti a prezzi calmierati e negozi ed esercizi che sappiano rispondere alla necessità di una città che ha la vocazione di diventare universitaria».
Ha concluso l’inaugurazione dell’anno accademico la lectio magistralis sul tema ‘La montagne au Carrefour: le Alpi tra passato e avvenire’ del professor Annibale Salsa, presidente del Comitato Scientifico della Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio Trentino School of Management di Trento che ha parlato, tra l’altro del nuovo interesse per le Terre Alte dopo un periodo di declino e dello spopolamento di fine anni ’50 e prime anni ’60 individuando tre periodi spartiacque che hanno segnato il destino delle Alpi, il tardo Medioevo, la Modernità e il presente.
Nella foto in alto, da sinistra, Matteo Da Rin De Lorenzo, Luciano Caveri, Erik Lavevaz, la Rettrice Mariagrazia Monaci, il professor Annibale Salsa, Matteo Rigo e i docenti della SFOM della Fondazione Maria Ida Viglino per la cultura musicale, che hanno offerto l’ouverture e la chiusura in musica.
(cinzia timpano)