Manovra, Savt: giudizio negativo su fisco e pensioni
Il Sindacato auspica che ci possa ancora essere spazio di dialogo per arrivare a migliorare la manovra del Governo Draghi
Il giudizio era sospeso, adesso il Savt scioglie le riserve e dà un giudizio negativo sulla manovra finanziaria del Governo Draghi. Il Savt punta il dito contro il fisco e le pensioni.
Irpef
“In merito alla revisione dell’IRPEF quanto è stato proposto fino ad oggi sicuramente non basta, visto che parrebbe che a giovare maggiormente del nuovo sistema sarebbero i redditi medio/alti e non le fasce più deboli di lavoratori e pensionati – si legge in una nota -. Oltretutto non è ancora ben chiaro quale sia la reale incidenza che avrà sulle famiglie l’introduzione dell’assegno unico universale, anche se dai primi calcoli fatti è facile immaginare che la situazione peggiorerà rispetto al modello precedente”.
Pensioni: tutto tace
“Tutto tace, al momento, in merito alla riforma pensionistica – prosegue la nota -. L’unica operazione proposta è quella di spostare quota 100 a quota 102, nell’ottica di arrivare, progressivamente, alla piena applicazione della Fornero. Sicuramente questo non è accettabile e in tal senso riteniamo che si debba necessariamente aprire un tavolo che porti ad incrementare le possibilità, vedi ad esempio lavoratori gravosi e usuranti, di uscire dal lavoro prima di raggiungere i requisiti previsti dalla riforma Fornero, che ricordiamo essere i 42 anni e 10 mesi di contributi o, peggio ancora, i 67 anni di età”.
Lo sciopero
“L’auspicio è che, anche grazie alle iniziative sindacali in essere, ci sia ancora lo spazio di dialogo per arrivare a migliorare la manovra di bilancio prima della sua approvazione in aula, con l’obiettivo di poter scongiurare lo sciopero indetto su basi corrette da CGIL e UIL per il prossimo 16 di dicembre”, conclude la nota del Savt.
(re.aostanews)