Bilancio, discussione con 85 emendamenti e 49 ordini del giorno
Defr, legge di stabilità e disposizioni collegate e bilancio di previsione 2022-2024 hanno occupato la mattinata di lavori del Consiglio regionale.
Bilancio, discussione con 85 emendamenti e 49 ordini del giorno.
Sono stati interamente occupati dalla discussione generale sul Documento di economia e finanza, la legge di stabilità, le sue disposizioni collegate e il bilancio di previsione della Regione per il triennio 2022-2024, i lavori del Consiglio regionale di questa mattina.
Sul Defr, sono stati depositati 48 emendamenti (14 della Seconda Commissione, 23 del Progetto Civio Progressista e 8 sub emendamenti e 3 del Consigliere Baccega).
28 gli emendamenti sulla legge di stabilità (7 del presidente della Regione, 7 dell’assessore alla Sanità, 1 dall’assessore alla Sanità con i gruppi Lega e Pour l’Autonomie, 2 dall’assessore all’Agricoltura con il gruppo PlA e un sub emendamento di PlA e Lega VdA, 2 della Lega VdA 3 congiunti tra LEga VdA, PlA e dal consigliere Baccega, 7 di PlA e 2 di PCP.
Sulle disposizioni collegate, 9 sono gli emendamenti proposti (3 della Seconda Commissione, 2 del Presidente Lavevaz, 1 dell’asssessore alla Sanità e 3 della Lega VdA).
49 gli ordini del giorno fino a ora depositati (33 Lega VdA, 15 di PlA e 1 di PCP).
Di «bilancio fotocopia dell’anno scorso e di mancanza di azioni per uscire dalle situazioni di crisi» ha parlato la consigliera della Lega VdA Nicoletta Spelgatti.
«L’immobilismo di questo Governo è segnato da una squadra nella quale la maggioranza è ancora ai blocchi di partenza: non riesce a trovare mediazioni e non porta temi da discutere» – ha accusato Spelgatti, appellandosi a scegliere e decidere.
La Consigliera di PCP Chiara Minelli ha puntato il dito «contro la mancanza di programmazione che fa del Defr un mero adempimento burocratico».
Minelli ha ribadito l’urgenza di approvare i documenti per raggiungere l’obiettivo fossil fuel free entro il 2040, ma ha parlato anche di gestione dei rifiuti, del collegamento intervallivo di Cime Bianche ma anche di ferrovia.
Il capogruppo di Pour l’Autonomie Marco Carrel ha giudicato «attendista, fermo e poco lungimirante» il bilancio.
«Speravamo in un bilancio di ripartenza e ci ritroviamo davanti a un bilancio di transizione che manca di visione complessiva e di programmazione – ha commentato Carrel -. Il Governo sta dando prova di immobilismo in tanti settori.
Carrel ha commentato la misura per l’attrattività di medici e infermieri «ma non per altre figure sanitarie, che però è in contraddizione con la previsione di esternalizzare interi settori della sanità affidandoli a imprese private».
Il consigliere del Gruppo Misto Mauro Baccega ha esortato «a usare il denaro che abbiamo non solo per il turismo, ma anche per le famiglie, da sempre elemento centrale della nostra comunità e anello forte della resilienza sociale durante il periodo di pandemia».
Baccega ha sottolineato «che al fattore famiglia, il Defr dedica solo poche righe» e precisando come «nel settore sanità, l’introduzione dell’indennità regionale integrativa destinata solo a medici e infermieri, esclude le altre categorie del comparto sanitario, creando iniquità».
La capogruppo di PCP Erika Guichardaz ha bocciato sia il Defr che i disegni di legge di bilancio «che non hanno contenuti convincenti né rassicuranti».
Secondo la consigliera di PCP, «il documento della maggioranza autonomista non fa altro che dimostrare che in Valle d’Aosta, l’autonomia è sempre meno capace di correggere i limiti della politica nazionale. Cresce la povertà, perdiamo intelligenze – ha incalzato Guichardaz -; pensiamo alla montagna come a un luna park, con una visione miope e conservatrice della sanità».
Il consigliere della Lega Simone Perron si è soffermato su l Defr, parlando di assunzione del personale scolastico, ma anche della necessità di introdurre una legge regionale in materia di istruzione professionale, così necessaria al nostro territorio».
Perron ha parlato anche di sostegno alla cultura e ha accennato anche alla cultura green, «dove non è tutto rose e fiori ma che deve portarci a sfruttare la nostra posizione privilegiata sul settore idroelettrico».
Annunciando il proprio voto di fiducia, il consigliere del Gruppo Misto Claudio Restano ha annunciato «la necessità di riformare la macchina organizzativa, prevedendo una riduzione dei dirigenti e potenziando l’organico del comparto e dando continuità amministrativa, al di là delle maggioranze che governano».
«Il bilancio presenta entrate proprie inalterate, un’alta spesa corrente e poche risorse per gli investimenti, ci vuole un cambio di rotta» – ha concluso Restano.
Anche il capogruppo di Stella Alpina Pierluigi Marquis ha annunciato il voto favorevole sui documenti di bilancio e si è concentrato sulle prospettive.
«Siamo di fronte a una doppia transizione, dalla pandemia e dal modello di Valle d’Aosta che l’ha preceduta.
Rispetto al 2007 abbiamo un PIL del 18% inferiore, un dato che sintetizza una situazione socio-economica che è sensibilmente peggiorata per tutti i valdostani negli ultimi 15 anni».
Marquis ha esortato «a portare la Valle fuori dall’emergenza sanitaria e creare un nuovo modello per recuperare competitività e attrattività, attraverso una transizione trasformativa, con progettualità, visione globale e progetti unitari».
Secondo il consigliere di Stella Alpina, «il bilancio ci permette di guardare con un certo ottimismo al triennio, anche se la spesa corrente è ancora troppo alta».
(re.aostanews.it)