Covid, zona rossa: per Lavevaz sarebbe una tragedia, per Gérard una catastrofe
Il presidente della Regione chiede un conteggio puntuale per chi è ricoverato con sintomi e per chi per altre ragioni ma è risultato positivo al tampone
Se la Valle d’Aosta sarà classificata zona rossa “sarà una tragedia“. Lo ha detto questa mattina, 17 gennaio, il presidente della Regione, Erik Lavevaz, ai microfoni di Sky Tg24.
Riconteggio dei contagi
La zona rossa “vorrebbe dire chiudere gli impianti di risalita – ha aggiunto – in un momento in cui c’è un po’ di ripresa rispetto all’anno scorso. Siamo in zona arancione perché abbiamo piccoli numeri, abbiamo chiesto un conteggio puntuale per chi è ricoverato con sintomi e chi per altre ragioni ma è risultato positivo a un tampone. Per intenderci, ora abbiamo 7 persone ricoverate in Terapia intensiva, di queste l’unica vaccinata è ricoverata per un politrauma, non ha nulla a che vedere con il Covid”.
Adava: Se arriva zona rossa, stagione chiusa in anticipo
“Il passaggio in zona rossa ci riporterebbe di fatto in una situazione di vero e proprio lockdown e se si dovesse concretizzare anche solo per alcune settimane decreterebbe la fine prematura della stagione invernale con tutte le conseguenze economiche e occupazionali che purtroppo già conosciamo” dice Filippo Gérard, presidente di Adava, l’associazione degli albergatori della Valle d’Aosta. “Anche solo ipotizzare il passaggio in zona rossa sarebbe una catastrofe”.
Gérard sottolinea che “se vogliamo ancora sperare di avere un tessuto imprenditoriale in Valle d’Aosta, è necessario un cambio delle regole che definisca nuovi parametri per il passaggio da un colore ad un altro; è infatti totalmente anacronistico continuare ad applicare misure e modelli che venivano applicati lo scorso anno in un contesto sanitario totalmente differente”.
(re.aostanews.it)