Green pass: 10 giorni di sciopero della fame contro le discriminazioni
Licia Coppo alla manifestazione organizzata a Milano nei giorni scorsi, dagli studenti universitari
ATTUALITA'
di Cinzia Timpano  
il 24/02/2022

Green pass: 10 giorni di sciopero della fame contro le discriminazioni

C'è anche la pedagogista, formatrice e counsellor valdostana Licia Coppo nella staffetta dei digiunatori che dice no alla certificazione verde. La sua protesta prosegue ma il digiuno, dopo dieci giorni, si concluderà questa sera.

Green pass: 10 giorni di sciopero della fame contro le discriminazioni. 

10 giorni di sciopero della fame contro le discriminazioni, contro il green pass che, per come si è evoluto e per come è stato applicato,  è uno strumento che fa discriminazione, tra i giovani ma non solo.

Licia Coppo, pedagogista, formatrice e counsellor è oggi, giovedì 24 febbraio, al 10º giorno di sciopero della fame.

Il suo sciopero si concluderà questa sera ma la staffetta dei digiunatori andrà avanti.

La pedagogista valdostana ha iniziato la sua protesta ispirata dallo scrittore Carlo Cuppini, già sostenitore della petizione lanciata a dicembre per eliminare il super green pass per gli under 19 ma anche dal docente universitario Sergio Porta e dal collega professore Davide Tutino (attualmente sospeso) che già il 31 dicembre aveva lanciato il primo digiuno.

Insieme a loro il professor Saverio Mauro Tassi che insegna al liceo Einstein di Milano e che si è speso e si spende in particolar modo contro la discriminazione della dad per i non vaccinati,  la nutrizionista Antonella Marsilia e altri ancora.

«Lo sciopero è un’azione non violenta, di protesta e di dissenso che vuole dare visibilità a un problema – spiega Coppo -.

Un segno di protesta dettato dal rifiuto di politiche autoritarie e dal devastante clima di intolleranza che alimenta una divisione sociale gravissima».

Giovani, ma non solo, ai quali sono negati lo sport, l’autonomia negli spostamenti e gli spazi di socialità. Penso a quanto sia aberrante che persone di qualità, nel mondo della scuola, ad esempio, vengano sospese perchè non possono esercitare una libertà di scelta.
Tra l’altro, tra i docenti la percentuale di non vaccinati e quindi senza super green pass è piccola rispetto al quasi 90% di possessori di certificazione».

La questione, secondo Coppo, non è il vaccino.

«La questione riguarda il rapporto Cittadini-Stato, rapporto che ormai prosegue fuori da una cornice democratica, direi costituzionale.

Dieci giorni di sciopero della fame non sono una passeggiata – conclude Coppo -.

Non avere il cibo è molto impegnativo.

Ma il digiuno attiva energie, regala lucidità mentale e una consapevolezza che sentiamo importante per tutti i cittadini discriminati.
La staffetta dei digiunatori non è un gruppo di irresponsabili; durante la nostra azione di protesta siamo stati seguiti da Antonella Marsiglia, che è una nutrizionista.

La staffetta proseguirà, grazie all’impegno di altre persone che in diverse regioni, condividono le nostre ragioni.
Stiamo pensando di proseguire lo sciopero, un giorno alla settimana, fino a quando non saranno eliminate le inaccettabili discriminazione alle quali giovani e meno giovani sono sottoposti» – conclude Coppo.

Qui, la dichiarazione con la quale la staffetta di digiunatori ha avviato lo sciopero della fame.

Nella foto in alto, la pedagogista aostana Licia Coppo, a Milano, nei giorni scorsi, in occasione della manifestazione contro il green pass organizzata dagli studenti universitari.

(c.t.)

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