Calcio, il presidente del P.D.H.A.E. dopo l’esonero rientrato di Cretaz: «I giocatori si sono assunti la responsabilità degli scarsi risultati»
Il presidente del P.D.H.A.E. Michele Patanè
SPORT
di Davide Pellegrino  
il 05/03/2022

Calcio, il presidente del P.D.H.A.E. dopo l’esonero rientrato di Cretaz: «I giocatori si sono assunti la responsabilità degli scarsi risultati»

Michele Patanè spiega il clamoroso dietrofront del club alla vigilia della sfida con il Casale: «La scelta di cambiare l'allenatore era dettata dal fallimento dell'obiettivo che ci eravamo posti rinforzando la squadra sul mercato invernale, però i calciatori hanno dimostrato di avere la stessa visione tecnica del mister»

«I giocatori si sono assunti la responsabilità degli scarsi risultati dimostrando di avere la stessa visione tecnica dell’allenatore».

Il presidente del P.D.H.A.E., Michele Patanè, torna sul pazzo venerdì in casa orangerossoblu.

La società della bassa Valle, ieri mattina, ha esonerato l’allenatore Roberto Cretaz, per poi richiamarlo all’ora di cena.

«Esonero deciso perché la società è contrariata dai risultati»

Presidente, mettiamo un po’ di ordine alla giornata di ieri con l’esonero di Cretaz rientrato in serata.

«Non siamo impazziti, la decisione di cambiare allenatore è maturata perché la società è decisamente contrariata dai 4 punti ottenuti nelle 8 gare giocate nel 2022. Sul mercato invernale abbiamo assecondato le richieste del tecnico Roberto Cretaz e del direttore sportivo Luca Padovano al fine di essere competitivi nella seconda parte della stagione. Il nostro obiettivo, senza avere l’ambizione di vincere il campionato, era quello di avvicinarci alle prime posizioni. Diciamo che volevamo fare quello che sta facendo la Sanremese, provare a dare fastidio al Novara. E i liguri, a fine dicembre, avevano soltanto due punti più di noi».

«La squadra non ha centrato l’obiettivo posto dalla società dopo il mercato invernale»

Quando è stato deciso di esonerare l’allenatore?

«Dopo una riflessione interna seguita alla sconfitta di Asti, giovedì sera abbiamo deciso di cambiare il tecnico, semplicemente perché l’obiettivo non era stato centrato, a dirlo sono il campo e l’atteggiamento della squadra. Volevamo dare una scossa, anche perché avevamo il sentore che le scelte tecniche non fossero quelle migliori».

«I giocatori si sono assunti la responsabilità degli scarsi risultati»

Nel pomeriggio, però, avete clamorosamente cambiato idea. Cos’è successo?

«Venerdì mattina abbiamo comunicato la decisione al tecnico e al pomeriggio abbiamo avuto un confronto con la squadra, al fine di ottimizzare l’utilizzo della rosa. Volevamo sapere il loro punto di vista per pianificare al meglio il futuro. La visione che ne è uscita, però, è stata incredibilmente identica a quella di Cretaz. I giocatori si sono assunti la responsabilità del non essere riusciti a ripetere le prestazioni che ci avevano permesso di avvicinarsi ai primi. A quel punto abbiamo deciso di chiedere a Cretaz di tornare in panchina».

«La responsabilità ora è tutta nei piedi dei calciatori»

Non sarebbe stato meglio sentire i giocatori prima di ufficializzare la decisione?

«Forse potevamo aspettare a comunicare la decisione alla stampa, ma l’obiettivo che ci eravamo posti è comunque fallito, perché nonostante gli ulteriori investimenti di dicembre e gennaio, abbiamo 20 punti in meno della Sanremese. Secondo noi era quindi giusto prendere una posizione per manifestare il nostro dissenso. I giocatori, poi, hanno dimostrato di pensarla in maniera diversa e adesso la responsabilità di tutto ciò che avverrà sul campo è nei loro piedi. Da qui alla fine della stagione vedremo quali calciatori meriteranno il rispetto che noi abbiamo sempre mostrato nei confronti di qualsiasi tesserato».

(d.p.)

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