Furti in abitazione, «Io e mio marito assolti dopo anni di gogna»
Lo sfogo di Margherita Ricci, 35enne di Nus che, dopo aver incassato una condanna a 4 anni e 6 mesi in primo grado, è stata assolta dalla Corte d'appello di Torino «per non aver commesso il fatto».
«Per anni sono stata accusata, insieme a mio marito, di qualcosa che non abbiamo fatto. Sono stata arrestata nel 2018 e poi condannata dal Tribunale di Aosta…ho perso anche il lavoro». E’ lo sfogo di Margherita Ricci, 35enne di Nus che, dopo aver incassato una condanna a 4 anni e 6 mesi in primo grado per furto in abitazione, è stata assolta dalla Corte d’appello di Torino «per non aver commesso il fatto».
Come confermato dall’avvocato Nicola Bonino di Torino, l’assoluzione sembra essere diventata definitiva in quanto «non mi risulta che la Procura abbia fatto ricorso in Cassazione».
L’assoluzione
Anche il marito di Ricci, Anton Ndreka (44enne difeso da Massimo Rinaldi e Stefano Castrale) era stato condannato in primo grado con rito abbreviato, ma adesso anche lui è stato assolto in appello.
«Sono passati anni – racconta Ricci -. In molti ci additavano come criminali, anche se noi avevamo sempre respinto le accuse».
I due erano alla sbarra per vari furti in abitazione. Reati che, però, secondo i giudici di secondo grado non hanno commesso.
«Insieme ai nostri difensori abbiamo sempre sostenuto che le accuse fossero infondate e non provate – prosegue la donna -. Per fortuna adesso i giudici di Torino ci hanno ascoltati».
La sentenza
Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione di Ricci, la Corte (presidente Alessandro Prunas) evidenzia l’assenza di «indizi gravi, precisi e concordanti».
Per tutti gli episodi contestati (tre furti in abitazione), infatti, «gli elementi emersi nel corso del dibattimento risultano essere dotati della forza persuasiva di meri indizi, come tali non equiparabili alla vera e propria prova idonea a fondare la dichiarazione di responsabilità penale». Assoluzione, dunque, dopo 4 anni.
(f.d.)