Caro benzina, Codacons: la speculazione si è bruciata il taglio delle accise, nuovo esposto
Caro benzina, Codacons: la speculazione si è bruciata il taglio delle accise, nuovo esposto ad antitrust e 104 procure italiane.
L’Associazione dei consumatori rileva che “rispetto a marzo 2022 il costo del petrolio è diminuito dell’8,4%, ma i listini alla pompa aumentano”.
Benzina e diesel hanno sforato da qualche giorno i 2 euro alla pompa. Senza il taglio delle accise la benzina costerebbe oltre 2,4 euro al litro, superando il record storico del 1976, anno della grande crisi economica che seguiva quella del 1973 dei prodotti energetici.
La denuncia
L’esposto ha lo scopo di accertare “chi sta speculando sulla pelle degli italiani”.
Il Codacons rileva che “oggi la benzina costa oltre il 25% in più rispetto allo scorso anno, mentre il gasolio è rincarato di circa il 33%. E’ un andamento dei listini del tutto anomalo che si registra nonostante il taglio delle accise disposto dal Governo e che non sembra essere giustificato dalle quotazioni petrolifere”.
Negli ultimi mesi il petrolio ha raggiunto il suo massimo il 9 marzo scorso a 131 dollari al barile di Brent. “In tale data – sottolinea il Codacons – la benzina, e senza il taglio delle accise pari a -0,35 centesimi al litro costava in media 2,048 euro al litro in modalità self, 1,966 il gasolio”.
Oggi il petrolio si assesta ai 120 dollari al barile, mentre la verde costa in media 2,069al litro, mentre il gasolio 2,006.
“Ai consumatori chiediamo di segnalare quei distributori che vendono carburanti a prezzi eccessivi e superiori a 2 euro al litro inviando una mail a info@codacons.it”, conclude l’Associazione.
(re.aostanews.it)
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