Il bivacco Edoardo Camardella posato al Colle del Rutor
Uno dei moduli del bivacco Edoardo Camrdella posato sul ghiacciaio questa mattina
montagna
di Erika David  
il 04/08/2022

Il bivacco Edoardo Camardella posato al Colle del Rutor

Il bivacco è stato smontato per il trasporto in elicottero, ora dovrà essere riassemblato per concludere i lavori e aprirlo per i primi di settembre

Il bivacco Edoardo Camardella posato al Colle del Rutor.

Il bivacco è stato smontato per il trasporto in elicottero, ora dovrà essere riassemblato per concludere i lavori e aprirlo per i primi di settembre.

È arrivato ai 3.357 metri del Colle del Rutor, sul ghiacciaio, il bivacco realizzato per volontà degli amici e della famiglia per ricordare Edoardo Camardella, maestro di sci, scialpinista, freerider di La Thuile, travolto da una valanga il 30 novembre 2019.

Questa mattina l’elicottero Kamov KA 32 dell’HeliSwiss ha portato i blocchi della struttura, montata e inaugurata a dicembre nella piazzetta del Planibel e poi smontata per il trasporto, ai piedi del Rutor dove accoglierà scialpinisti e alpinisti con tutti i comfort e le tecnologie all’avanguardia.

«Per portarlo lassù – spiega Luciano Camardella, papà di Edoardo -, abbiamo dovuto svuotarlo completamente e smontarlo in due blocchi. Adesso è sul ghiacciaio, ora, compatibilmente con la meteo e i turni di lavori delle varie ditte, sarà rimontato e saranno completati gli ultimi lavori».

Resta da fare l’impianto elettrico, bisogna montare i vetri, le webcam e le apparecchiature per la centralina meteo che sarà installata, installare il riscaldamento a pavimento.

«Cercheremo di fare il possibile perché il bivacco sia pronto e agibile nella prima decade di settembre» dice Camardella.

Il progetto

Il nuovo bivacco sul ghiacciaio del Rutor è stato disegnato da Progetto Cmr, società specializzata nella progettazione integrata, architettura, ingegneria e design.

Con un’ampia parete vetrata il bivacco guarda verso il Monte Bianco e lo si potrà ammirare anche tramite webcam a 360 gradi montata sulla stazione meteo che sarà installata; la più alta delle Alpi Graie e una delle più alte d’Europa.

Su una parete della struttura, immagini e pannelli racconteranno il progetto ricordando chi lo ha supportato.

La posizione

Le operazioni di trasporto dei due moduli del bivacco Edoardo Camardella

Il bivacco è stato installato al Colle del Rutor a 3.357 metri, in testa al ghiacciaio del Rutor, proprio sul confine tra la Valgrisenche e La Thuile, luoghi in cui amava allenarsi Edoardo Camardella.

Una posizione strategica già utilizzata in passato, come testimoniano i resti, a poca distanza, della capanna Defey, risalente al 1888, più o meno delle stesse dimensioni del costruendo bivacco.

Nelle intenzioni dei promotori del progetto il bivacco potrebbe diventare un incentivo a effettuare la traversata tra le valli di La Thuile e Valgrisenche, costituendo un punto d’appoggio tra i rifugi che ruotano intorno al gruppo del ghiacciaio, il Rifugio Deffeyes, il Rifugio Degli Angeli, le Refuge du Rutor alla Sassière e le Refuge de l’Archeboc, questi ultimi due situati in Savoia.

Le raccolte fondi

La realizzazione e soprattutto il trasporto sul ghiacciaio del bivacco Camardella ha dei costi davvero notevoli.

Per sostenerli la famiglia e i promotori del progetto hanno aperto una raccolta fondi su gofundme.com, tutt’ora aperta e alla quale può partecipare chiunque.

«Dobbiamo inoltre ringraziare i Comuni di La Thuile e Valgrisenche, che ci stanno aiutando, la Regione che si è impegnata a sostenerci in qualche modo e la Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta» dice Luciano Camardella.

Il papà di Edo racconta che solo per il trasferimento delle’elicottero, doppia pala, necessario per il trasporto in quota dei due moduli del bivacco sono stati spesi 15 mila euro, mentre il trasporto «tutto a parte e tutto più Iva, è di 197 euro al minuto… Ma non potevamo fare altrimenti, era l’unico modo per portare in quota la struttura».

Per gli aggiornamenti sul progetto è possibile consultare il sito bivaccocamardella.it.

(erika david)

 

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