Caveri: “Certi docenti casi umani”. PLA chiede le scuse, Educa Libera le dimissioni dell’assessore
Carta docenti: non si placano le prese di posizione sulle dichiarazioni dell'assessore regionale all'Istruzione del 2 novembre in Consiglio regionale
Alla richiesta di scuse avanzata dalle sigle sindacali della scuola, Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt Ecole e Snals Confsal, l’assessore all’Istruzione, Università, Politiche Giovanili, Affari Europei e Partecipate, Luciano Caveri risponde un eloquente «no comment».
Mercoledì 2 novembre, la consigliera di PCP , Chiara Minelli, aveva presentato un’ interpellanza a oggetto ‘soluzione delle problematiche relative alla fruizione della Carta del docente’, facendo riferimento alle difficoltà incontrate da alcuni insegnanti nell’utilizzo della piattaforma telematica. Nella sua replica, Caveri aveva definito «a prova di imbecille» l’applicativo per la giustificazione delle spese di aggiornamento dei docenti, il cosiddetto bonus 500 euro, «predisposto dalla società partecipata Inva, su incarico dell’assessorato del quale lei è responsabile», fanno notare le sigle sindacali.
I sindacati protestano
Caveri aveva fatto notare «che certi insegnanti continuano a preferire la carta o rivolgersi alle segreterie».«Lei ha giudicato privo di una cultura digitale minima e troppo affezionato alla carta il personale docente, descrivendo come casi umani alcuni insegnanti che si erano rivolti direttamente a Lei per risolvere i problemi di utilizzo della procedura telematica».
I sindacati contestano all’assessore «una scarsa conoscenza dei meccanismi di funzionamento della scuola» e fanno notare «la rigidità della procedura informatica e il peso delle procedure di controllo delle ‘pezze giustificative’ degli acquisti che ricade sul personale delle istituzioni e della Sovrintendenza, già in difficoltà come dimostrato dall’irregolare avvìo dell’anno scolastico».
Secondo i rappresentanti sindacali, le espressioni utilizzate dall’assessore all’Istruzione sono «lesive della dignità dei lavoratori».
Educa Libera VdA: dimissioni di Caveri
Educa Libera VdA esprime ironicamente solidarietà a Caveri. “Ricordiamo che nel resto d’Italia tale bonus viene caricato su una semplice card utilizzata agevolmente da tutti gli insegnanti, mentre in Valle d’Aosta si predilige la farraginosa ed elefantiaca burocrazia (la famosa “gabbia d’acciaio” che imprigiona la nostra società moderna secondo Max Weber), seppur nel moderno formato elettronico della piattaforma INVA”.
Educa Libera VdA sottolinea solidarietà “all’assessore che difende strenuamente e con coraggio l’indifendibile piattaforma per la rendicontazione che richiede tre verifiche di altrettanti uffici, sottoponendo i giustificativi caricati dal 99% degli insegnanti esperti informatici, al triplice controllo delle segreterie delle istituzioni scolastiche, del revisore dei conti delle stesse e, infine, del personale della Sovrintendenza agli studi con dispendio di tempo e risorse umane – si legge nella nota -. Solidarietà anche agli insegnanti che hanno assicurato tramite la loro rapidissima formazione digitale e la DAD il funzionamento della scuola in pieno lockdown, quando i politici avevano semplicemente chiuso in casa milioni di bambini e ragazzi e con semplici veline di Palazzo attivato la didattica digitale a fronte di una situazione drammatica e disparità enorme tra le famiglie in termini di strumenti elettronici e collegamenti web accessibili, creando una discriminazione epocale che ha tradito proprio la mission della scuola”.
Infine “solidarietà anche a quell’1% di “casi umani”, ma forse sarebbe meglio e più gentilmente definirli “insegnanti con poca dimestichezza digitale” a cui una card avrebbe fatto davvero comodo. Solidarietà quindi all’assessore Caveri da parte di EducaLiberaVda perché seppur sollecitato, non più di sei mesi fa, ad abbandonare la modalità comunicativa che fino ad allora aveva scelto di riservarle che assomigliava più ai “battibecchi” da bar tra tifoserie e che non gli faceva onore, non è riuscito a trattenersi ed è tornato a interpretare il ruolo dell’influencer o del blogger anche quando riveste quello di politico in una seduta pubblica. E la nostra solidarietà non può che entrare in contrasto con le pubbliche scuse richieste all’assessore Caveri da parte dei sindacati della scuola e dalla quale ci dissociamo, preferendo invece la richiesta delle sue dimissioni o perlomeno una presa di posizione della maggioranza dei Consiglio regionale sempre attenta al bene della comunità valdostana”.
Pour l’Autonomie: Caveri chieda scusa
Il direttivo di Pour l’Autonomie – con una nota – esprime “solidarietà e vicinanza ai docenti valdostani di ogni ordine e grado risentiti – ed a ragione – dalle parole che sono state pronunciate dall’assessore Caveri”.
Secondo PlA “i nostri insegnanti – e sottolinearlo proprio all’assessore ci pare paradossale – hanno da sempre dato prova di professionalità come pure di estrema capacità di adattarsi a tutte le complessità a cui è stato soggetto il comparto della nostra scuola, che sono in buona parte da attribuirsi alla lentezza con cui questo Governo – e a maggior ragione l’Assessorato competente – ha saputo rispondere alle criticità che si sono susseguite in particolare durante i recenti anni di misure per il contenimento dell’emergenza pandemica”.
PLA ricorda all’assessore che “visitare una piattaforma informatica non equivale certamente ad utilizzarla pienamente e con successo, e che il nervosismo motivato dalle ben note incertezze politiche sul destino di questo Governo, non la esime dal dover mantenere un corretto atteggiamento anche verbale verso chi si aspetta una soluzione e non certo delle offese”.
PLA sollecitiamo quindi “doverose e sentite scuse, che se da un lato certamente non mitigheranno l’impressione che l’assessorato a lui affidato gli sia poco gradito – cosa certamente non sottovalutabile nel prossimo preannunciato riassegnamento delle deleghe – dall’altro potranno perlomeno costituire al contempo una riparazione ad un’inqualificabile caduta di stile e un passo indietro lungo una china decisamente impervia e scivolosa”.
(re.aostanews.it)