Mafia, il Consiglio boccia la mozione su Egomnia e Pcp denuncia: «E’ un argomento tabù per la maggioranza»
Le consigliere Guichardaz e Minelli avevano sollecitato «una riflessione urgente in prima commissione sull'archiviazione dell'inchiesta»
Mafia, il Consiglio boccia la mozione su Egomnia e Pcp denuncia: «E’ un argomento tabù per la maggioranza».
L’antefatto
«La vostra mozione è una speculazione politica» ha detto il capogruppo dell’Union Valdôtaine in Consiglio Valle, Aurelio Marguerettaz, annunciando l’astensione sulla mozione presentata dal Progetto Civico Progressista che proponeva «una riflessione urgente in prima commissione sull’archiviazione dell’inchiesta Egomnia sul voto di scambio politico mafioso in Valle d’Aosta».
La denuncia
Il Consiglio regionale nel pomeriggio di oggi, mercoledì 16 novembre, con i 18 voti della “maggioranza”, ha respinto la mozione su un approfondimento sull’archiviazione.
«Un’inchiesta – precisano le consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli – che, insieme alle due sentenze di primo e secondo grado dell’inchiesta Geenna, ha appurato la presenza di una locale di ‘ndrangheta in Valle d’Aosta e ha evidenziato l’infiltrazione della stessa nel tessuto politico regionale. Un fenomeno grave e preoccupante che a nostro avviso non solo non può essere ignorato e sottovalutato dalla politica, ma al contrario il contrasto alla mafia deve essere considerato una priorità dal più alto organo rappresentativo della Valle d’Aosta».
«L’atteggiamento della maggioranza regionale è stato vergognoso – proseguono -. Marguerettaz, Padovani e Bertin si sono prodigati nell’affermare che non si può discutere del tema in prima Commissione, senza peraltro indicare in quale organo consiliare si dovrebbe esaminare la vicenda e cercare di trarne utili indicazioni. In particolare il presidente Bertin, anche a capo dell’Osservatorio, ha sostenuto che la prima Commissione non è lo strumento idoneo per affrontare la questione e che la lotta ai fenomeni mafiosi è una questione che sta principalmente alla sensibilità e responsabilità dei singoli Consiglieri».
Per le consigliere di Pcp, «spiace constatare che per la maggioranza del Consiglio questo tema sia argomento da affrontare nei bar o sui giornali, anziché nella più importante assise regionale, e che l’Osservatorio sulla legalità e sulla criminalità organizzata evidentemente risulti più che altro una bandierina piazzata dal presidente Bertin, anziché un reale organismo di supporto della Regione in materia di conoscenza e monitoraggio dei fenomeni mafiosi e di criminalità organizzata, nonché di promozione della cultura della legalità».
(re.aostanews.it)