Caro energia: Cva Energie conferma lo sconto del 40% e lo migliora
Confermato l'intervento per tutto il 2023 per i clienti del mercato libero. Cambiano le modalità, il prezzo sarà definito in base al valore (Pun o maggior tutela) più conveniente. Per la compagnia prevista una spesa di oltre 11 milioni di euro
Cva conferma lo sconto del 40% sulla componente energia per tutto il 2023.
La notizia era nell’area da tempo, ma ora con le prime mail giunte ai clienti è arrivata anche la conferma.
La Compagnia valdostana delle acque, per rispondere al caro energia, ha infatti scelto di confermare gli sconti per gli utenti del mercato libero, ma ha deciso anche di andare oltre, migliorando il meccanismo e la convenienza.
Il tutto, tenuto conto che si parla di oltre 52 mila contatori, dovrebbe costare alle casse della società circa 11 milioni 632 mila euro fino a fine anno.
Il direttore generale
A spiegare la novità è il direttore generale del Gruppo Cva, Enrico De Girolamo, che evidenzia il passo avanti compiuto.
«Siamo riusciti a confermare al scontistica – evidenzia De Girolamo -, peraltro migliorandola, visto che prima si basava solamente sul prezzo del Mercato di maggior tutela, mentre ora può variare tra questo e il PUN (Prezzo Unico Nazionale), aggiornato quotidianamente».
I vantaggi
Enrico De Girolamo evidenzia i vantaggi di questa scelta.
«Con la voltatitilità del periodo – continua il direttore generale -, i due prezzi si accavallano spesso. Per questo motivo, per il rinnovo, abbiamo deciso di confrontare di volta in volta i due valori, scegliendo quello più conveniente e applicando poi lo sconto del 40% sulla componente energia».
I costi stimati
Insomma, il tanto richiesto intervento, almeno in parte, è arrivato, portando un esborso notevole per le casse di Cva.
«Ovviamente i costi dipendono dal valore di Pun e mercato di Maggior tutela – spiega ancora De Girolamo -. Attualmente, le previsioni per il Pun 2023 parlano di circa 300 euro a mWh, portando quindi a uno sconto di circa 120 euro a MWH. Stimando un consumo annuo del mercato libero di circa 96.938 mWh in un anno, per oltre 52 mila contatori, alle casse di Cva questo sconto costerebbe circa 11 milioni 630 mila euro».
Cifra che, se fosse stato mantenuto come valore di riferimento il Mercato di maggior tutella, sarebbe schizzata oltre i 19 milioni di euro.
«La Maggior tutela, a differenza del mercato del gas, è rimasta trimestrale – conclude De Girolamo – e questo fa perdere alcuni treni importanti, come il recente calo che si è registrato. Con la modalità scelta, comunque, riusciremo a garantire ai clienti sempre il prezzo migliore, come dimostra il fatto che tanti operatori, soprattutto per il mercato Business, ci stanno contattando. Ovviamente, però, non possiamo garantire che i prezzi non aumenteranno per nulla, ma questo è ciò che possiamo fare».
(alessandro bianchet)