Circonvenzione di un’anziana: assolta famiglia valdostana
Per il giudice monocratico «il fatto non sussiste»
Tutti assolti «perché il fatto non sussiste». Si chiude così il processo di primo grado a carico di Michele Giovinazzo (classe 1960), sua moglie Dorina Ciliberti (classe 1962) e di loro figlio Enzo (classe 1989). Il dispositivo della sentenza è stato letto in aula venerdì 18 novembre dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Marco Tornatore.
Difesi dagli avvocati Giovanni Borney e Federica Gilliavod, i tre erano accusati di circonvenzione di incapace.
La vicenda
Secondo i carabinieri e la Procura di Aosta, Giovinazzo e consorte erano andati ad abitare con un’anziana donna che viveva da sola. Per l’accusa, i due – a vario titolo – avrebbero ottenuto i ruoli di badante e procuratore (con la possibilità di operare sui conti dell’anziana).
In questo modo, sempre per la Procura, la famiglia avrebbe movimento il denaro ottenendo la disponibilità di poco meno di 200 mila euro. I fatti contestati andavano dal 2016 al 2018.
Dopo aver ricostruito la vicenda, il pm Manlio D’Ambrosi aveva chiesto la condanna per tutti e tre gli imputati: 6 anni per Michele Giovinazzo, 3 per Ciliberti e 2 per Enzo Giovinazzo.
La difesa
Conclusa la requisitoria, la parola è passata alla difesa, con l’avvocato Borney che ha evidenziato come non vi fossero elementi a sostegno della presunta circonvenibilità dell’anziana (oggi deceduta). In aggiunta, i movimenti bancari sarebbero stati legittimi alla luce del ruolo rivestito dagli imputati. E proprio le “deleghe” – risalenti al 2013 – da badante e procuratore non erano contestate nel capo d’imputazione.
Le motivazioni della sentenza sono attese entro 30 giorni.
(f.d.)