Carnevale, nella Coumba tornano le Landzette: Bionaz apre le danze
Landzette a Bionaz (foto del 2020)
comuni
di Federico Donato  
il 10/01/2023

Carnevale, nella Coumba tornano le Landzette: Bionaz apre le danze

Il primo appuntamento è in programma per venerdì 13 e sabato 14 gennaio; seguono Ollomont (il 21) e Valpelline (il 28)

Con Ollomont che ha deciso di festeggiare il 21 gennaio e Valpelline il 28, toccherà alla benda di Bionaz inaugurare i tradizionali carnevali della Coumba Freida. L’appuntamento è per venerdì 13 (con una serata da discoteca) e sabato 14 gennaio; il ritrovo è alle 9 Chez Luigino (frazione Places), mentre l’allegra parata di Bionaz arriverà alle 20.30 al Lac Lexert e alle 21.30 inizierà la serata danzante. E’ previsto il passaggio dalle frazioni di Places, Chentre, Balmes, Lexert, Capoluogo, Moulin e Dzovenno.

Per quest’anno, la novità è rappresentata dalla serata di venerdì, in compagnia di Dj Bassanini, nel padiglione installato vicino al Bar Lac Lexert.

Il ritorno

I festeggiamenti in compagnia delle Landezette, dunque, tornano dopo due anni di limitazioni legate alla pandemia. Nel 2020, infatti, i carnevali della Coumba erano andati in scena appena prima dell’inizio della pandemia e del lockdown. Le maschere, per il 2021 e il 2022, erano rimaste in un armadio, sostituite dalle mascherine anticontagio. L’anno scorso, infatti, l’unica benda che aveva festeggiato era stata quella di Gignod.

Per il 2023, però, le cose sono cambiate e con il venir meno delle limitazioni anche le feste più colorate tornano in pista.

Come detto, ad aprire le danze sarà Bionaz, mentre il 21 gennaio sarà il turno della benda di Ollomont; il 28, poi, tocca a Valpelline. Il periodo clou dei carnevali della Coumba, comunque, saranno intorno alla metà di febbraio.

I carnevali

Ma cosa sono i carnevali delle Landzette?

La tradizione lega la nascita del carnevale della Coumba al passaggio di Napoleone attraverso il Colle del Gran San Bernardo, nel maggio del 1800, durante la campagna d’Italia. I costumi sarebbero dunque la trasposizione allegorica delle uniformi dei soldati francesi. Ritroviamo inoltre l’orso che rappresenta l’avvicendarsi della primavera; le code dei muli, che rappresentano i venti e servono per allontanare le correnti d’aria nefaste; gli specchi sui costumi, che devono scacciare gli spiriti maligni; il colore rosso, che simboleggia la forza e il vigore e che, anch’esso, ha il potere di esorcizzare i malefici e le disgrazie.

(f.d.)

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