Crisi di Palazzo, i consiglieri dell’Uv accusano Lavevaz: «E’ stato scorretto»
Politica
di Federico Donato  
il 19/01/2023

Crisi di Palazzo, i consiglieri dell’Uv accusano Lavevaz: «E’ stato scorretto»

E' quanto messo nero su bianco da Giulio Grosjacques, Aurelio Marguerettaz, Roberto Rosaire e Renzo Testolin in una lettera presentata al Comité fédéral

Il presidente della Regione Erik Lavevaz, «comunicando le dimissioni al Comité e addossando tutte le responsabilità al gruppo consiliare ha fatto un atto molto scorretto non solo nei confronti di eletti che hanno sempre lavorato per assicurare una buona amministrazione della regione», ma anche «dell’intero movimento e della comunità valdostana tutta».

E’ quanto messo nero su bianco dai consiglieri regionali dell’Union valdôtaine (Giulio Grosjacques, Aurelio Marguerettaz, Roberto Rosaire e Renzo Testolin) in una lettera presentata al Comité fédéral dell’Uv e in replica a quanto scritto dal presidente Lavevaz in un documento presentato alla direzione del Mouvement.

«Dimissioni? Modo per uscire dalla solitudine»

Secondo i consiglieri del Leone rampante, la volontà di dimettersi annunciata dal capo dell’Esecutivo «sembrerebbe, più che un gesto di alto concetto morale e politico, un modo molto sbrigativo per uscire da una situazione di estrema solitudine che lo stesso presidente si è costruito».

Ma la decisione di Lavevaz sarebbe anche «un modo poco brillante per evitare di affrontare il problema delle dimissioni di Roberto Barmasse che, come dallo stesso annunciate, sarebbero state presentate il prossimo lunedì 23 gennaio».

«Forse è più facile passare come vittima sacrificale»

«Forse – prosegue il documento – è più semplice dimissionare, passare come vittima sacrificale di turno e dire che la colpa è tutta degli altri che vogliono qualcosa di sicuramente sbagliato soltanto perché non corrisponde alla propria visione politica. E senza fare il benché minimo, anche piccolo, gesto di autocritica per una gestione politico-amministrativa che raggiunge con difficoltà la sufficienza: anziché affrontare le criticità è forse più semplice lasciare agli altri la soluzione del problema ed ergersi a paladino dei principi unionisti».

Concludono i “ténors” del Leone rampante: «In Valle d’Aosta fare il presidente della Regione è un compito molto impegnativo e impone grandi capacità di governo e di mediazione oltre all’assunzione di responsabilità che spesso sono così grandi da far tremare i polsi anche alle persone politicamente più esperte e preparate: è quindi necessario ma non sufficiente essere brave persone con le mani pulite, se le mani si tengono sempre in tasca. Probabilmente fare la vittima è utile da un punto di vista elettorale, ma non permetterà di fuggire dal giudizio della storia e dalla necessità di governare la nostra comunità con coraggio, determinazione e soprattutto con grande impegno e onestà, sia morale che intellettuale».

(f.d.)

Aosta: ecco i presidenti delle commissioni, via libera alla prima variazione di bilancio, 420 mila euro per manutenzioni
La mattinata di mercoledì ha visto la riunione di tutte le commissioni consiliari permanenti in vista del consiglio della prossima settimana. La seconda ha rivisto i limiti per l'edificazione di strutture per aziende agricole
il 19/11/2025
La mattinata di mercoledì ha visto la riunione di tutte le commissioni consiliari permanenti in vista del consiglio della prossima settimana. La secon...
Il Petit Bellevue di Cogne riconquista la Stella Michelin
La guida 2026 conferma 1 Stella Michelin per Paolo Griffa al Caffè Nazionale, Wood di Cervinia della chef Amanda Eriksson e il Vecchio Ristoro di Aosta dello chef Filippo Oggioni e conferma anche il Bib Gourmand al ristorante Laghetto di Brusson
il 19/11/2025
La guida 2026 conferma 1 Stella Michelin per Paolo Griffa al Caffè Nazionale, Wood di Cervinia della chef Amanda Eriksson e il Vecchio Ristoro di Aost...