Disabilità, CoDiVdA contesta la legge che istituisce il Garante: «così è una figura astratta e senza fondi»
Disabilità, CoDiVdA contesta la legge che istituisce il Garante: «così è una figura astratta e senza fondi».
Le associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità si schierano contro la Legge regionale 20 del 1° agosto del 2022.
Le modificazioni alla precedente Legge regionale n.17 del 28 agosto del 2001 miravano a istituire la figura del cosiddetto Garante dei diritti delle persone con disabilità.
Tuttavia, in questi mesi, il Coordinamento disabilità della Valle d’Aosta ha riscontrato più di una criticità nel nuovo testo, impegnandosi nel vagliare e nel proporre una serie di variazioni presentate durante la conferenza stampa di oggi, martedì 28 marzo.
Disabilità: i dubbi del Co.Di.VdA
Tra le più pressanti perplessità del Co.Di.VdA in merito alla nuova legge regionale spicca quella dell’assegnazione dell’incarico di Garante al Difensore civico, che già ricopre i ruoli di Garante dei minori e di Garante dei carcerati.
«Coloro che si rivolgono al Garante lo fanno per motivazioni differenti che richiedono risposte e competenze di risoluzione altrettanto diverse, le quali necessitano di essere rafforzate e non smorzate in termini di puntualità e sostenibilità giuridica – ha commentato il presidente del coordinamento, Roberto Grasso -.
Dal momento che molte regioni hanno già dato attuazione a questa pratica, nel mese di luglio ci siamo preoccupati di dare comunicazione che questa figura rischiasse di restare soltanto astratta per via della mancanza di risorse economiche e umane a sufficienza da inserire nel progetto».
Un secondo dubbio concerne l’articolo 2, il quale prevede che il Garante sia affiancato da una figura esperta nominata dal presidente del Consiglio in possesso di specifiche competenze nell’ambito dei diritti dei disabili e delle attività sociali.
La norma regionale stabiliva che entro novanta giorni dall’approvazione della legge avrebbe dovuto essere selezionato l’apposito volontario di supporto, ma, al 28 di marzo dell’anno seguente, nemmeno il correlato bando è stato oggetto di pubblicazione – ha osservato Luigi Giunta, presidente della sezione valdostana dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti onlus -.
Il Garante dovrebbe per suo mandato potersi avvalere di professionalità specifiche e opportunamente retribuite che gli permettano di fungere da polo di riferimento non soltanto per ricorsi o funzioni burocratiche bensì anche per richieste o chiarimenti di soggetti e istituzioni che, entrando in contatto con la disabilità, abbiano la sensibilità di agire in una ottica di prevenzione del disagio».
Le proposte migliorative
Nel corso della conferenza stampa odierna, prendendo le mosse dalle vicende di due giovani affette da patologie della vista non riconosciute quali forme di disabilità con conseguenti difficoltà a livello scolastico e professionale, lo stesso Giunta ha voluto presentare le due ipotesi di emendamenti migliorativi per la legge regionale n.20 messe in campo dal Co.Di.VdA.
«Nonostante la pubblicazione ad agosto, abbiamo dovuto attendere la fine di marzo per le nostre proposte ritagliandoci il tempo necessario a interpellare alcuni esperti nonché a permettere la risoluzione delle dinamiche legate alla nomina del Difensore civico e alla crisi regionale con una giusta e precisa scaletta di priorità – ha spiegato Grasso -.
Domanderemo ora una specifica audizione finalizzata a esporre le nostre idee affinché esse siano poi inoltrate e opportunamente discusse in aula».
Come si legge nella nota del Co.Di.VdA, il primo emendamento sostituisce l’originario articolo 1, restituendo alla figura di supporto del Garante «una elevata complessità e una ampiezza di ambiti investiti che comportano inevitabilmente differenti professionalità».
120 mila euro necessari, non i 5 mila in dotazione
La seconda preoccupazione espressa riguarda l’esiguità dei fondi messi a disposizione per l’iniziativa, valutati a 5 mila euro facenti capo al bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2022/2024: grazie a una ulteriore variazione, le associazioni valdostane di rappresentanza delle persone affette da disabilità chiedono «un ragionevole adeguamento della relativa copertura finanziaria» che raggiunga i 120 mila euro.
Nella foto in alto, da sinistra, Luigi Giunta e Roberto Grasso.
(giorgia gambino)
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