Riforma elettorale: «8 presidenti in 6 anni, è ora di cambiare la legge»
Il Comitato per la riforma elettorale raccoglie le firme da indirizzare al presidente delle Prima Commissione Erik Lavevaz per chiedere che i tempi siano rispettati e si arrivi al nuovo testo di legge entro l'estate
Riforma elettorale: «8 presidenti in 6 anni, è ora di cambiare la legge».
Otto presidenti in sei anni: ora bisogna cambiare la legge.
Così esordisce il Comitato per la riforma elettorale che oggi, martedì 28 marzo, nella saletta dell’Hôtel des Etats gremita, ha presentato una lettera aperta al presidente della Prima Commissione Erik Lavevaz perchè si acceleri e perchè entro l’estate, sia pronto il testo che riforma il sistema elettorale regionale.
L’obiettivo è arrivare entro fine ano all’approvazione della legge di riforma.
Già, ma quale legge?
Le ragioni del Comitato per la riforma elettorale
Per questo il CRE, Comitato per la riforma della legge elettorale ha deciso di mandare un lettere al presidente della Prima Commissione, non prima di averla diffusa e condivisa con il maggior numero di persone possibile.
«Non c’è bisogno di inventare nulla, basta applicare il sistema che c’è in tutte le regione e i Comuni italiani, con l’elezione diretta del presidente della Regione o del sindaco, insieme alla sua maggioranza – secondo il CRE.
Ma alcune forze politiche non vogliono cambiare le cose, vogliono avere le mani libere per fare e disfare alleanze e maggioranze, anche in contrasto con il volere degli elettori».
CRE promette di sostenere l’azione delle forze politiche e dei consiglieri regionali che si esprimeranno pubblicamente e senza ambiguità a favore della riforma con elezione diretta del Presidente della Regione.
Le parole della consigliera PCP Chiara Minelli
La consigliera regionale di PCP Chiara Minelli ha ricordato «la richiesta di un parere da un Costituzionalista» e il fatto che nella riunione della Prima Commissione «il presidente Lavevaz abbia preannunciato la discussione sulla riforma del sistema elettorale regionale, confrontando le due proposte giunte da Forza Italia e PCP».
Tuttavia, all’ordine del giorno della prossima riunione della I Commissione «è iscritto un altro argomento prioritario, la riforma degli enti locali, ma non la legge elettorale».
«Eppure il presidente Lavevaz, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa ha parlato di priorità di una riforma non calata dall’alto della quale si discuterà entro luglio, entro la pausa estiva o forse la fine dell’estate. Non è chiaro, anche se l’impegno è entro la fine dell’anno» precisa Minelli.
L’intervento del consigliere di FI Mauro Baccega
E’ intervenuto anche il consigliere di Forza Italia Mauro Baccega che ha ricordato «il dibattito avviato nel 2021», ricordando «che non ci sono alternative valide all’elezione diretta del presidente della Regione, per garantire agli elettori di scegliere una maggioranza, un programma e un presidente che durino 5 anni».
Secondo Baccega, «continueremo questa battaglia sul territorio, rispettando la gente che chiede risposte che solo questa legge può dare, anche se questa maggioranza questa legge non la vuole».
«E non solo la maggioranza» aggiunge Alberto Zucchi, seduto tra il pubblico.
I ben informati sostengono che siano alla vigilia le presentazioni di due disegni di legge di riforma da parte dell’UV e da parte del PD. Come fare a convincere la maggioranza? – è la domanda risuonata nella saletta dell’Hôtel des Etats.
Il commento di Alberto Zucchi (Fratelli d’Italia)
Ha ripreso la parola Alberto Zucchi, Fratelli d’Italia: «noi non siamo presenti i Consiglio, ma qui parliamo di senso di responsabilità.
Come arrivare alla stabilità di governo altrimenti? – si è chiesto.
Qui in questa sala ci sono sensibilità diverse, ma questo non ci impedisce di avere una visione comune, sostenuta dalla forte spinta della gente.
Abbiamo raccolto in 20 giorni 3300 firme. 8 presidenti hanno stancato, se ci sono altre soluzioni, la maggioranza ce lo dica»- conclude Zucchi.
Il commento di Gabriella Poliani
Di «assedio pacato e razionale» ha parlato Gabriella Poliani, promotrice del Comitato per la riforma elettorale, riferendosi all’impegno nella promozione delle idee del Comitato e alla raccolte firme. Un assedio che ricorda a chi siede a Palazzo che ci sono richieste che arrivano dalla comunità e che devono essere rispettate» conclude Poliani.
Le parole di Elio Riccarand
È intervenuto anche Elio Riccarand che ha ribadito che la necessità di una nuova legge elettorale «è principalmente legata alla stabilità, per poter governare la Regione.
Ma c’è anche un aspetto legato alla trasparenza e al potere del cittadino, che finisce per esprimere un voto che però non sa dove andrà a finire».
Sottolineando la necessità di accelerare, Riccarand ha ribadito «che cambieranno i rapporti tra i partiti politici, bisognerà reimpostare il modo di fare politico, un reset che avrà bisogno di un anno, che non può arrivare sottodata alle elezioni».
Piero Lucat del Comitato per la riforma elettorale ha ricordato lo strumento del referendum confermativo, «previsto dalla Statuto, che non prevede alcun passaggio alla Commissione di valutazione e che non ha bisogno di quorum».
Le dichiarazioni del consigliere di FI Pierluigi Marquis
Ha chiuso gli interventi il consigliere di Forza Italia Pierluigi Marquis che ha rivendicato «la bontà della proposta, alla luce della progettualità che può davvero essere portata avanti, sottolineando come il problema «non siano le funzioni prefettizie affidate al presidente della Regione, quanto la delega al bilancio».
Nella foto in alto, Piero Lucat, Gabriella Poliani e Chiara Minelli.
(cinzia timpano)