Katja Centono, Romics d’Oro della 30ª edizione del Festival del fumetto
Annunciato a febbraio, è stato assegnato oggi, sabato 1° aprile, il premio all'autrice valdostana che corona una carriera nata nei primi anni 2000 con Fumetti di frontiera a La Salle
«Inaspettato». Il Romics d’Oro per i fumetti, alla XXX edizione dell’importante premio internazionale, andrà alla valdostana Katja Centomo.
Così commentava, a febbraio per Gazzetta Matin, il premio che il più importante festival di settore in Italia le ha conferito oggi, sabato 1° aprile, nell’ambito della 30ª edizione del festival, in corso alla Fiera di Roma fino al 2 aprile.
Riportiamo qui sotto l’intervista uscita sul numero del 6 febbraio di Gazzetta Matin.
Il Romics d’Oro
La premiazione di oggi a Roma alla 30ª edizione del festival del fumetto con parte del team di autori di 7 Crimini
Sfogliando l’albo d’oro del premio si incontrano nomi del calibro di Altan, Willem Dafoe, Igort, Gipi, Vince Tempera, Sergio Staino, Silver, Sergio Bonelli, Milo Manara, vere e proprie personalità nel mondo del fumetto, ma anche della musica e del cinema.
Finalmente, qualcuno si è accorto del grande lavoro che da oltre vent’anni l’artista valdostana sta facendo.
«Sono onorata, sorpresa e molto contenta» commenta Katja Centomo. «È un premio di grande rilievo, mi fa molto molto piacere. È inaspettato perché il mio lavoro, la scrittura, è meno evidente rispetto a quello del disegnatore anche se altrettanto importante».
Il Romics d’Oro che l’artista valdostana riceverà durante il festival, dal 30 marzo al 2 aprile, è un vero premio alla carriera: «Negli anni ho fatto tante cose, dai fumetti ai romanzi, alle illustrazioni, vuol dire che questa cosa si è vista» spiega.
La carriera di Katja centomo
Definire Katja Centomo e il suo lavoro è difficile, ma lei ha trovato la parola giusta.
«Sono una narratrice. La storia è il denominatore comune di tutto quello che faccio. Sono partita come disegnatrice, ho fatto la Scuola del Fumetto a Milano, ho affrontato il disegno, l’illustrazione per poi arrivare alla scrittura, alla sceneggiatura dei soggetti, ai romanzi e lì sono rimasta – racconta -. Quello di cui ho bisogno è raccontare delle storie».
Tra i suoi lavori la serie Monster Allergy, Geronimo Stilton, le Winx, collaborazioni con Disney, Mondadori, Giunti, Rizzoli, Piemme, i romanzi per ragazzi Tilly Duc – Il segreto della Casa dei Tetti Blu, La strada per Pont Gun, Franca Viola – La ragazza che disse no, In fondo al Crepaccio – Cronaca di un soccorso impossibile e La fune d’acciaio.
Le origini
La svolta nella vita e nella carriera di Katja Centomo arriva nei primi anni Duemila con il festival Fumetti di Frontiera, a La Salle, organizzato insieme alla sorella Erika.
Un appuntamento che ha avuto vita breve, purtroppo, ma che ha richiamato a Maison Gerbollier personalità di spicco del mondo del fumetto e ha permesso a Katja e Erika, fumettista anche lei, di fare un salto di qualità grazie agli importanti contatti allacciati.
Fonda la casa editrice Red Whale che ha sede a Roma, dove la narratrice vive da anni, ma anche a Nus, paese di cui è originaria e dove torna appena può.
«Mi muovo sempre tra Roma e la Valle, la montagna per me è fondamentale, in tutti i romanzi per ragazzi che ho scritto è sempre presente, e più ci sto lontana e più questa passione diventa una parte di me irrinunciabile. Le radici sono fondamentali per me».
A radicare Katja alla Valle d’Aosta e al suo universo narrativo anche l’importante rapporto con la sorella Erika. «Abbiamo iniziato insieme poi lei si è specializzata più sull’organizzazione culturale di eventi, corsi, attività sociali molto importanti. Un percorso in parallelo al mio che per me è sostegno e punto di riferimento».
Presente e futuro
Katjia Centomo con il marito Francesco Artibani e i figli Elena e Leonardo
Il 2023 è un anno importante per Katja Centomo.
Monster Allergy, fumetto a cartone animato conosciuto in tutto il mondo, compie 20 anni, la serie 7 Crimini «che ho ideato, scritto, sceneggiato, curato ed è stata una fatica immane» arriverà alla sua conclusione, sta nascendo un nuovo progetto editoriale con la disegnatrice italiana Arianna Rea, il lavoro come curatrice editoriale della casa editrice Tunué e «ricomincerò a scrivere per una casa editrice francese».
Una dedica per questo premio?
«Alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto. A mio marito Francesco Artibani che fa lo stesso lavoro -e di solito vince lui!-, ai miei figli, Elena e Leonardo, che nonostante abbiamo cercato in tutti i modi di dissuadere, stanno iniziando un percorso loro per seguire le nostre orme. L’augurio va tutto a loro, che, come si fa nelle botteghe artigiane, possiamo trasmettere loro il mestiere».
(erika david)