8 musei, 8 castelli, 8 siti archeologici: ecco il nuovo sito www.valledaostaheritage.com
Un nuovo sito dedicato al patrimonio culturale della nostra regione
8 musei, 8 castelli, 8 siti archeologici: ecco il nuovo sito www.valledaostaheritage.com.
Il patrimonio culturale di proprietà regionale ha una nuova vetrina.
È il sito www.valledaostaheritage.com, interamente dedicato ai castelli, siti archeologici e musei.
Patrimonio culturale protagonista di questo progetto sin dal nome stesso del sito: heritage, una parola internazionale, valida sia in lingua francese che inglese, indiscutibilmente collegata al patrimonio culturale, ormai diventata di utilizzo comune.
Il logo derivato rappresenta, inoltre, la sintesi della grafica del sistema culturale regionale dove la grande C di cultura include, nella trama, la H di heritage utilizzando i tanti colori che singolarmente connotano i siti culturali di un sistema unico.
Il sito è navigabile in italiano, francese, inglese, offre video, schede di approfondimento e curiosità.
Esserci nel web in modo chiaro ed efficace secondo la dirigente Vallet
« È indispensabile farsi trovare in modo chiaro ed efficace nel mondo del web mondiale – ha detto la dirigente della Struttura Patrimonio storico-artistico e gestione dei siti culturali Viviana Maria Vallet -. dando concretezza al nostro ricco patrimonio, con autorevolezza».
Vallet ha sottolineato come l’esigenza di diffondere contenuti culturali on line sia emersa con forza durante la crisi pandemica.
Secondo quanto riferito dalla dirigente, «il sito internet è la conclusione di un percorso iniziato decenni fa che oggi ambisce a essere un efficace strumento di comunicazione e di visibilità che si evolverà, con contenuti scientifici, sempre aggiornati.
Per raggiungere un ampio pubblico in maniera allargata e capillare, si affiancano i profili social, su Instagram e Facebook, «per creare una vetrina dove esporre i nostri gioielli più preziosi» precisa Viviana Maria Vallet.
Le parole della Soprintendente De La Pierre
La Soprintendente per i Beni e le Attività Culturali Culturali Cristina De La Pierre ha citato l’articolo 6 del Codice dei Beni Culturali, all’articolo 6 «che individua la valorizzazione dei beni culturali, per favorirne la conoscenza e la fruizione del pubblico» uno dei compiti prioritari.
De La Pierre ha sottolineato «l’importanza di coinvolgere i cittadini, perchè si sentano custodi e ambasciatori del patrimonio culturale» e ha ricordato anche gli eventi «mai fini a se stessi, ma ideati come occasioni per approfondire la conoscenza dei beni culturali e stimolare la partecipazione».
Un progetto che comincia nel 1987
Il designer e creativo Arnaldo Tranti ha illustrato il progetto «che comincia da lontano, dal concorso che la Soprintendenza bandì per darsi un’immagine nel 1987».
Tranti ha illustrato le tappe che hanno portato castelli, siti archeologici e musei a darsi un’identità.
Si comincia con la segnaletica del patrimonio nel 2009, per proseguire con l’identità dei castelli tra il 2012 e il 2018, proseguendo con la promozione istituzionale tra il 2015 e il 2020, fino ad arrivare alla creazione del logo sistema tra il 2019 e il 2020 e avviare il progetto di comunicazione nel 2022.
«Dal segno filologico, all’identità fino al segno sintetico che sa evocare e che rappresenta ciascun bene del patrimonio culturale – i 4 rombi per il castello di Fénis per esempio, o ancora i quattro cerchi che simboleggiano le torri del castello di Aymavilles o il segno che riprende la fontana del melograno a Issogne o la scala monumentale di Castel Savoia a Gressoney. Simboli, logotipi e colori che raccontano e caratterizzano musei, siti e castelli» spiega Tranti.
Elena Ollivier, amministratore delegato di Nethics, la società di Susa che si è occupata del progetto di comunicazione web ha parlato di «un sito semplice e fruibile, consultabile da mobile che gioca con i colori e che segue il concept di cultura e identità» – spiega -. Non solo immagini bellissime ma contenuti scientifici, eventi e appuntamenti».
Numeri social, FB e IG, molto incoraggianti
Al progetto di comunicazione web sono abbinati i social, Instagram e Facebook, «con ottimi risultati in questi primi mesi, con una crescita media mensile di 1350 followers, partendo da zero – spiega Elena Ollivier -.
In soli 5 mesi, da gennaio a maggio, FB ha raggiunto quasi un milione di account, con 16.780 visite alle pagine e circa 500 visualizzazioni video.
600 mila sono invece gli account Instagram raggiunti con 17 mila visite e un milione di visualizzazioni delle pagine».
L’assessore ai Beni Culturali Jean-Pierre Guichardaz ha parlato «di sintesi importante per comunicare e promuovere il nostro patrimonio culturale, che non è merito dell’assessore di turno che ha fatto la rivoluzione, ma che ha ereditato un enorme lavoro di anni precedenti per arrivare a creare un’identità».
«Non si raggiunge un obiettivo con la bacchetta magica e prevedendo un po’ di risorse, parliamo di un lungo lavoro per arrivare a una identità, a una reputazione che diventa brand» conclude l’assessore Guichardaz.
La nuova vetrina del patrimonio culturale della nostra regione può essere raggiunta all’indirizzo www.valledaostaheritage.com.
In alto, il video promozionale realizzato da Nethics.
(cinzia timpano)