Bando Arer: per la Consulta non c’è stata «un’idonea diffusione» del concorso
La legge regionale 8/2022 prevedeva l'assunzione di due unità a tempo determinato
«La modalità di pubblicazione non assicura un’idonea diffusione dei bandi e si pone dunque in contrasto con i suddetti principi costituzionali». È quanto scritto dalla Corte Costituzionale nella sentenza con la quale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 3 comma 2, terzo periodo della legge 8/2022, riguardante disposizioni in materia di interventi di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. La norma prevedeva l’espletamento di un concorso per l’assunzione all’Arer di due unità a tempo determinato in via straordinaria e urgente.
La decisione della Consulta sul Bando Arer
Il dispositivo è stato depositato in cancelleria l’11 luglio 2023. La corte presieduta da Silvana Sciarra ha parzialmente accolto il ricorso del Presidente del Consiglio del 5 agosto 2022.
Per la Corte Costituzionale, «la pubblicazione unicamente nell’Albo notiziario e nel sito istituzionale dell’ARER mina, infatti, la possibilità, per il quivis de populo, di venire a conoscenza delle procedure in parola e restringe eccessivamente l’accessibilità delle stesse da parte dei potenziali candidati».
Infondata, invece, la parte del ricorso relativa alla modalità di assunzione. La procedura prevedeva «modalità semplificate di svolgimento delle prove, assicurando comunque il profilo comparativo per titoli e prova orale nella quale è accertato anche il possesso di conoscenze informatiche e digitali».
La legge, infatti, «impone che venga comunque effettuata la comparazione dei concorrenti, e ciò sulla base sia dei titoli da essi vantati sia dell’esito della prova orale, nella quale deve essere peraltro accertato anche il possesso delle conoscenze informatiche e digitali».
(t.p.)