Aosta, Porta Sud: il 2024 può essere l’anno della svolta?
Il Comune tornerà alla carica con la Regione per rivedere l'accordo di programma; idee di creare una piazza, l'hub trasporti e un passaggio della ferrovia collegato con via Bramafam
Il 2024 potrebbe portare finalmente qualche passo avanti per la riqualificazione della famigerata Porta Sud, o zona FA08 di Aosta.
No, non parliamo (probabilmente) dell’avvio di una progettazione, per la quale sicuramente si dovrà attendere ancora un po’, ma più che altro della ripresa dei colloqui tra Comune e Regione, per provare a mettere fine a una telenovela che va avanti da decenni.
Intanto, qualche ulteriore elemento emerge, come la volontà di realizzare una piazza, andando ad aggiungersi agli arcinoti progetti di creare un hub per trasporti e un collegamento nord-sud per superare la barriera della ferrovia.
Il progetto Porta Sud
A parlare dei piani per il futuro, rispondendo a una mozione collegata al Dup 2024-2026 della minoranza, nell’ambito del consiglio comunale, l’assessore alla Mobilità, Loris Sartore, che ha confermato come l’area sia «cruciale sia dal punto di vista della posizione che del possibile apporto dal punto di vista trasportistico».
Ricordato come il famigerato accordo di programma (ancora in vigore) con la Regione, prevedeva, oltre al tramontato palazzo regionale, anche opere come via Alberto Dalla Chiesa, il parcheggio di via Primo Maggio e il prolungamento di via Paravera («per cui non è pronto neanche un preliminare» evidenzia l’assessore), Sartore sottolinea ancora una volta come si debba ripartire da lì.
«In attesa di sedersi nuovamente al tavolo con la Regione e con possibili partner privati, abbiamo le idee chiare sulle trasformazioni che vorremmo vedere – ammette Loris Sartore -. Dovrà diventare uno scambio per l’intermodalità, con le autovetture attestate nei vari parcheggi e il trasferimento delle linee extraurbane».
Insomma, un hub dei trasporti, con aspetti ulteriori.
«Tema fondamentale è il superamento della ferrovia, barriera tra zona nord e sud della città – continua ancora Loris Sartore -. Vogliamo creare una piazza che diventi luogo di vita e collegarla all’altezza di via Bramafam, superando la ferrovia».
Non tramonta l’idea del parcheggio autostradale.
«Se ne parla da anni – conferma l’assessore -, ma è ancora tutto da concretizzare. Nel piano regolatore è prevista l’uscita dell’autostrada e noi pensiamo a un parcheggio per sottrarre il traffico al tessuto cittadino, in una zona attaccata a Pila e al centro, anche se la Società Autostrade appare un po’ “ritrosa”».
L’obiettivo, poi, è quello di portare anche dei servizi.
«Commerciali e non solo – conferma Sartore -. Abbiamo tante idee, riprenderemo sicuramente le interlocuzioni, sperando di convincere la Regione. Sicuramente, però, questa è un’altra cosa che non vedremo compiuta, speriamo almeno di avviare il processo».
La minoranza
Sylvie Spirli, Lega, conferma come la zona «è spesso vista come periferica e abbandonata – analizza -. È fondamentale riqualificare quest’area, perché si trova veramente a pochi minuti dal centro. Sicuramente un rifacimento dell’attuale sottopassaggio potrebbe facilitare un miglior rapporto tra le due zone e un miglior sfruttamento anche del Parking de la Ville, che al momento è più un costo che un ricavo».
Spirli ricorda una proposta fatta più volte da Bruno Giordano.
«Era stata presenta l’idea di farne una cittadella del divertimento notturno – conclude Spirli -. Pensiamo sia da tenere in conto».
Rincara la dose Sergio Togni (Lega).
«La questione è urgente, perché i turisti, andando a Pila, passano da un centro città ameno a un non luogo – esclama -. Si potrebbe anche fare dell’urbanistica tattica, mentre mi preoccupa che si pensi a un hub ancora più grande. Prima bisogna capire le vie d’uscita, visto che la zona è già completamente intasata».
Poi un appunto.
«Si vuole dare vita alla zona, ma è già difficile farlo con l’Arco d’Augusto – conclude Togni -. Sicuramente dobbiamo rendere bello il luogo, bussando in Regione perché si muova e andando con l’elmetto da RFI per consentire un attraversamento in piano della ferrovia».
(alessandro bianchet)