Cime Bianche approda al Parlamento Europeo con la petizione dell’europarlamentare Danzì
Lo ha annunciato Maria Angela Danzì nel convegno di oggi promosso a Bruxelles sul collegamento intervallivo di Cime Bianche
Una nuova petizione, che riprende le osservazioni e le domande contenute di quella promossa su Charge.org, che ha superato le ventimila firme, in difesa del Vallone delle Cime Bianche approderà al Parlamento Europeo.
Lo ha comunicato oggi l’europarlamentare Maria Angela Danzì (Movimento 5 Stelle), nel corso del convegno “In difesa delle Cime Bianche” promosso a Bruxelles.
Cime Bianche un bene dell’Europa
«Le petizioni europee sono un importante istituto di partecipazione e tengono aperto il dibattito e il dialogo su un bene comune, e in questo caso parliamo di un bene dell’Europa e non solo dei valdostani» sottolinea Danzì, componente della Commissione Peti che si occupa appunto delle petizioni.
«Abbiamo voluto organizzare al Parlamento europeo un evento in difesa delle nostre Alpi, in particolare quelle della Valle d’Aosta minacciate da un enorme progetto funiviario che andrebbe a creare uno dei più grandi impianti sciistici d’Europa» aggiunge.
Obiettivo dell’europarlamentare che perora la causa sostenuta dal progetto l’Ultimo Vallone Selvaggio di Annamaria Gremmo e Marco Soggetto, è «valorizzare il patrimonio paesaggistico e ambientale in difesa delle Cime Bianche e per questo chiediamo alla Commissione europea di intervenire perché numerose norme europee in questo progetto, che sembra figlio degli anni ’70, a nostro parere saranno derogate».
Una legge europea sulla montagna
Maria Angela Danzì, europarlamentare 5 stelle
Danzì annuncia che nella prossima legislatura si lavorerà a una legge europea sulla montagna «per la sua valorizzazione e linee di finanziamento dedicati per questi territori».
«La Commissione europea deve modificare le proprie linee guida che prevedono per progetti come questo verifiche a posteriori».
«Noi pensiamo che le valutazioni sugli imperiosi motivi d’interesse pubblico di natura economica e sociale su interventi che incidono sui siti Natura 2000, per derogare alle disposizioni, debbano essere presentate all’UE dagli Stati membri prima dell’avvio della progettazione, nel momento cioè della programmazione. Motivazione di deroga al principio della massima tutela che secondo la giurisprudenza della Corte giustizia non è suscettibile di interpretazione estensiva».
«Traffico, piloni e tralicci sono una seria minaccia per la fauna e la flora di questo territorio il cui delicato equilibrio va preservato da chi vorrebbe trasformarlo in un grande luna park» conclude Danzì.
Al convegno hanno preso la parola Tiziana Beghin, capodelegazione M5S, Jutta Paulus, europarlamentare dei Verdi, Erika Guichardaz, consigliera regionale Valle d’Aosta, l’avvocata Emanuela Beacco, avvocata.
E gli stakeholders Marco Onida, già Segretario generale della Convenzione delle Alpi, Gabriella Suzanne Vanzan, vice presidente di Mountain Wilderness International, Lode Beckers, segretario generale di International Union of Mountaineering Associations, Jan Cools, Membro di Uiaa Mountain Protection Commission.
Tutti hanno concordato sull’unicità del patrimonio rappresentato da Cime Bianche e sul suo carattere comunitario, appunto tutelato da Natura 2000.
(re.aostanews.it)